Gli sputi al crocefisso nella chiesa di Venezia e l’ira di Feltri contro le «puttanelle islamiche»

08/08/2016 di Redazione

Una chiesa di Venezia, San Zulian, è stata oggetto di due gravi episodi, incivili e profondamente sbagliati. Quattro donne velate hanno sputato sul crocefisso, mentre nella giornata successiva due turisti hanno preso l’ostia per poi sputarla dopo averne ingerito solo un pezzo. Gesti barbari, che hanno spinto il direttore di Libero a dichiarare una sorta di guerra santa contro la religione islamica.

GLI SPUTI SUL CROCEFISSO A VENEZIA

Don Massimiliano D’Antiga ha espresso preoccupazione per diversi episodi che hanno riguardato la chiesa della sua parrocchia, San Zulian a Venezia. Nel corso dell’ultimo mese due magrebini hanno staccato parte del braccio di un crocefisso, episodio avvenuto a inizio luglio. Negli ultimi giorni invece ci sono stati sputi contro il crocefisso, e ostie sputate per terra. La diocesi di Venezia ha allertato, correttamente, le autorità per denunciare episodi che inquietano alla luce dell’omicidio di padre Jacques Hamel. Gesti così violenti hanno ovviamente scatenato Libero, che vista l’accusa di moderazione nei confronti del governo Renzi, si sta distinguendo per i toni durissimi contro i musulmani. Dopo il corsivo di Facci, Vittorio Feltri ha firmato un editoriale particolarmente violento.

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GLI SPUTI SUL CROCEFISSO A VENEZIA E L’EDITORIALE DI VITTORIO FELTRI

Il direttore di Libero definisce gli episodi verificatisi nella chiesa di San Zulian come un attacco terroristico subdulo. Una forzatura, che però appare un eufemismo visto quanto scrive successivamente. L’ostia sputata diventa vomitata, con incluse bestemmie contro Gesù Cristo. Non sembra che ciò sia vero, ma ciò serve solo per aumentare il climax contro le puttanelle islamiche che hanno sputato contro il crocefisso, un gesto che ha fatto sanguinare il cuore di Feltri, che ne ha avvertito la bava sul suo volto. Il direttore di Libero si definisce ateo, ma chiede di sputare via con un canotto chi getta la sua saliva contro un crocefisso. E invoca una militarizzazione del territorio italiano, per quanto non si capisca per cosa.

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