Rio 2016, Beach volley: impazza la skyball dell’italo-uruguaiano Carambula. Ma l’ha copiata da un cartone animato – VIDEO

07/08/2016 di Boris Sollazzo

LA SKYBALL DI CARAMBULA –

Per molti quella di Adrian Carambula, anzi di Adrian Ignacio Carambula Raurich, è stata una sorpresa. Quando la maggior parte degli spettatori di Rio 2016, dopo aver visto il bronzo di Detti nei 400 misti e il sesto posto delle staffettiste capitanate da Federica Pellegrini, hanno rivolto l’attenzione verso il beach volley maschile, sono stati colpiti, in piena notte, dalla battuta alla Mila e Shiro di un giocatore azzurro.

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Nato a Montevideo ma ora in coppia per l’Italia con lo statuario Alex Ranghieri, quasi insuperabile a muro, all’inizio del primo set è andato in battuta non ha cercato il classico schiaffo al pallone, né la battuta al salto. No, un po’ Micheal Chang e un po’ protagonista dei cartoni animati ha alzato la palla per il classico colpo con il pugno dal basso verso l’alto, solitamente rifugio dei giocatori più mediocri, rassicurati dalla parabola che dovrebbe loro assicurare di mandare la palla oltre alla rete, a differenza dell’altra, più tesa e pericolosa.

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Abbiamo sorriso, quando abbiamo visto quel gesto nel primo turno del torneo olimpico di beach volley di Rio 2016. Poi, però, nel momento in cui tutti hanno visto la palla alzarsi di metri e metri e poi scendere potente nella metà campo avversaria, hanno smesso di ridere.

Il sole, la velocità, la traiettoria hanno messo in difficoltà gli austriaci, che anche quando riuscivano a ricevere bene quella battuta, erano costretti a un gioco prevedibile, spesso murato dall’ottimo Ranghieri. Carambula – nomen omen, senza dubbio – però, com’è evidente da questo video, non è nuovo a questa piccola magia. Anzi, a dirla tutta sono almeno 6 anni che usa questo colpo speciale, anche se non con l’insistenza di questo esordio olimpico.

Il punto, però, è che l’italo-uruguagio, anche se non lo ammetterà mai, l’ispirazione l’ha avuta guardando un cartone animato “da femmine”.

Il mitico cult Mila e Shiro.

La Skyball, infatti, non è altro che la battuta “a volo di rondine” di Nami Hayase, temibile avversaria della nostra eroina, nota per la sua competitività e i capelli cangianti dal viola al blu. Qui potete notare le grandi somiglianze tra i due pregevoli gesti tecnici. Ma Nami faceva la Skyball già nel 1984. E la Hazuki evidentemente reagiva come gli austriaci stanotte.

Aspettiamo la confessione di Adrian, che come dimostrano le sue dichiarazioni di fine gara è sensibile ed entusiasta, capace di rimanere bambino anche in momenti speciali come le Olimpiadi e di non prendersi sul serio. Carambula diventerebbe ancora più un idolo se ammettesse di aver copiato Nami. Nel frattempo noi tiferemo per questa coppia eccellente, che sicuramente si farà valere a Rio 2016. Per le doti tecniche e per la simpatia, come dimostrano le loro interviste. E poi, loro, non hanno subito l’effetto Renzi (che ha guardato la loro partita dal vivo): anzi lo hanno consolato dell’oro mancato da Rossella Fiamingo e della caduta di Vincenzo Nibali

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