“Via la patente a chi usa cannabis”

17/03/2012 di Redazione

Il capo del Dipartimento Antidroga Serpelloni ritiene che chi fuma marijuana sia un pericolo sempre e comunque

Svolta proibizionista in Italia? Il capo del dipartimento antidroga che fa riferimento alla presidenza del Consiglio, Giovani Serpelloni, è convinto che usare la cannabis danneggi in modo permanente il cervello. Per combattere questo potenziale pericolo, sarebbe opportuno ritirare la patente di guida a chi fuma o ha fumato l’erba, a prescindere dallo stato nel quale si trova al momento in cui guida. Nemmeno Giovanardi, a memoria d’uomo, era arrivato a tanto, ma purtroppo questa sarebbe l’intenzione di Serpelloni, punire con il ritiro della patente qualsiasi persone che risulti positivo all’utilizzo della cannabis, presente o passata.

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NIENTE PATENTE PER CHI USA L’ERBA –

La notizia è stata riporta dal sito della ADUC, che riferisce delle dichiarazioni di Serpelloni rilasciate durante un convegno con un’associazione americana dal profilo fortemente proibizionista

L’uso abituale della cannabis nei giovani tra i 15 e i 21 anni ha effetti anche a lungo termine sul cervello, modificandone stabilmente il “modellamento cognitivo e simbolico”. E’ quanto ha reso noto ieri, durante il seminario tra esperti e autorita’ italiane e statunitensi promosso dal dipartimento Antidroga della presidenza del Consiglio, la ricercatrice americana Merelyn Huestis. Oltre all’effetto “classico” a breve termine, l’uso abituale di Thc creerebbe secondo diversi test sia tossicologici sia psicologici un’alterazione strutturale dell’encefalo, come difficolta’ di memorizzazione e apprendimento, di coordinamento motorio, di percezione della realta’, calo di motivazione nell’affrontare i problemi.”Si tratta di caratteristiche e abilita’ che una volta perdute non tornano piu’ -sottolinea il capo del dipartimento, Giovanni Serpelloni-, si vede il mondo con occhi diversi nel resto della vita”. Finora si pensava che l’effetto svanisse con la metabolizzazione, ma in realta’, riassume Serpelloni, non e’ cosi’: “il cervello ricorda a lungo, l’effetto permane se si continua ad assumere thc”. Cio’ portera’ anche ad effetti pratici sulla vita quotidiana, avverte Serpelloni: solo cambiando il tipo di analisi sui consumatori di cannabis, da quelle del sangue a quelle delle urine, si potra’ verificare l’abitualita’ dell’assunzione e dunque un sanzionamento in caso di guida anche fuori dal primo effetto a breve termine, il cosiddetto “stoned and stranged”. “Noi proporremo -afferma il capo del dipartimento- di riconsiderare il tipo di esame per il ritiro della patente”.


LA DENUNCIA DEI RADICALI –
Il capo del Dipartimento Politiche Antidroga, Giovanni Serpelloni ‘ha annunciato di voler cambiare il tipo di analisi sui consumatori di cannabis, fermati dalle forze dell’ordine alla guida di veicoli, ‘per verificare l’abitualita’ dell’assunzione e dunque un sanzionamento in caso di guida anche fuori dal primo effetto a breve termine”. Lo affermano in una nota Marco Perduca, senatore radicale, e Giulio Manfredi, della direzione dei Radicali Italia. ‘In parole povere – sottolineano – Serpelloni vuole punire indiscriminatamente con il ritiro della patente chi fuma cannabis e non gia’, come e’ giusto, chi guida in stato alterato, mettendo in pericolo la sicurezza sua e di terzi. Sarebbe come se Serpelloni volesse punire tutti coloro che bevono alcolici e non solo quelli positivi all’etilometro.

Almeno Serpelloni – proseguono i due esponenti radicali – ha il pregio di enunciare apertamente i propri intendimenti. Ma in Parlamento e’ mai possibile – concludono – che non si alzi se non la voce dei radicali per denunciare questa vera e propria persecuzione dei consumatori di cannabis, all’interno di quella ‘guerra alla droga’ che e’, lo ripetiamo, guerra alle persone che consumano sostanze illegali?!’. (Agenzie)

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