Cos’è la microcefalia

04/08/2016 di Redazione

Risale a pochi giorni fa la notizia del primo caso di microcefalia in Europa, esattamente in Spagna, Barcellona. Secondo quanto riportato da Repubblica, Il bambino, nato al Vall d’Hebron University Hospital della capitale catalana, avrebbe contratto il disturbo a causa del virus Zika, dal quale era stata contagiata la madre in America Latina.

Un caso simile era stato riscontrato in Slovenia, dove i genitori avevano deciso di interrompere la gravidanza del feto. Quello in Spagna è quindi il primo caso ufficiale in Europa di microcefalia contratta a causa di Zika, mentre in America Latina e nei Caraibi il virus sta già causando conseguenze più grandi e pericolose: stando ai dati, 1,65 milioni di donne incinte sembrano essere contaminate dal virus, su un totale di 93,4 milioni di persone affette.

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Microcefalia: cos’è

La microcefalia consiste in un ridotto sviluppo del cranio. Gli individui che ne sono affetti, presenterebbero quindi una testa dalla circonferenza nettamente inferiore rispetto agli standard di normalità. Può essere congenita, se contratta in età prenatale, oppure può essere post-natale, quando si riscontra nei primi mesi di vita. La microcefalia è un segno clinico riconoscibile molto facilmente e può essere riscontrata dai medici prima della nascita, subito dopo il parto o durante la prima infanzia.

Microcefalia: cause

La microcefalia può essere causata una o più condizioni patologiche verificatesi durante lo sviluppo embrionale o nei primi anni di vita. Queste patologie possono riguardare infezioni virali (come nel caso di Zika), esposizione a farmaci teratogeni, ipotassia fetale, ipotiroidismo congenito e sindrome alcolica fetale. Può inoltre affliggere feti affetti da anomalie cromosimiche, come la sindrome di Down, o da gravi alterazioni endocrine.

Microcefalia: conseguenze e complicazioni

Nel quadro sintomatologico di un individuo con microcefalia, possono rientrare disturbi come ritardo mentale e nello sviluppo delle capacità di linguaggio e di movimento, iperattività, nanismo ed epilessia. Ognuna di queste cause non è comunque vincolata al manifestarsi del disturbo.

Microcefalia: diagnosi e terapia

La microcefalia può essere facilmente riconoscibile e diagnosticabile attraverso la misurazione del cranio ma, ai fini di una diagnosi completa per scoprire le cause scatenanti, è importante procedere con ulteriori esami che comprendono: la valutazione della storia familiare, analisi del sangue, una risonanza magnetica nucleare (RMN) e una TAC carebrale.

Purtroppo al momento la microcefalia è incurabile, in quanto non è possibile riportare il cranio a una crescita rispetto alle dimensioni standard. È però possibile portare avanti una terapia in grado di curare e seguire gli effetti patologici della microcefalia permettendo il miglioramento delle prestazioni e della vita dell’individuo affetto.

Photocredit copertina: Mario Tama/ Getty Images

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