Pensioni, dall’Ape alla quattordicesima: cosa cambierà dal 2017

Nelle ultime settimane circolano diverse ipotesi di intervento del governo in materia di pensioni, come l’anticipo per uscire prima dal mondo del lavoro, l’estensione della no tax area e della quattordicesima. Il pacchetto dovrebbe ottenere il via libera con la nuova legge di Bilancio e contenere misure per 2,5 miliardi di euro. Le ha elencate oggi Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera.

 

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PENSIONI, ANTICIPO PENSIONISTICO PER I NATI DAL ’51 AL ’53

Il principale intervento atteso è sicuramente l’Ape, l’anticipo pensionistico che consente di abbandonare il lavoro uno, due o tre anni prima rispetto ai requisiti fissati dalla legge. Il meccanismo è destinato ai nati tra il 1951 e il 1953, ovvero i lavoratori più penalizzati dalla riforma Fornero del 2012, e prevede che chi lascia il lavoro in anticipo riceve un prestito bancario rimborsabile nei 20 anni di pensionamento successivi. Dunque, l’Ape comporterà una riduzione della pensione, con un taglio variabile a seconda del numero di anni di anticipo e del livello di reddito. Una seconda misura riguarda la rincongiunzione gratuita, che consente di sommare i contributi versati a diversi enti di previdenza senza pagare una seconda volta, come invece accade ora. Si tratta di un vantaggio sia per i lavoratori del settore privato che pubblico, e coloro che hanno riscattato la laurea. Ma soprattutto per i professionisti che hanno versato contributi alle gestioni separate. Per quanto riguarda la quattordicesima, il bonus da 500 euro destinato a luglio ai pensionati più poveri, si prevede la sua estensione ad altri due milioni di persone. Il tetto di reddito per ottenerla verrebbe alzato a 13mila euro lordi l’anno, rispetto ai 10mila attuali. Fino ad oggi i destinatari sono 2 milioni di persone. Altra ipotesi, meno costosa, è quella di non allargare la platea dei beneficiari del bonus ma aumentarne l’importo dando più soldi a chi già lo riceve oggi.

PENSIONI, ESTENSIONE NO TAX AREA

Con la prossima manovra finanziaria dovrebbe inoltre essere estesa anche la no tax area, attualmente fissata a quota 7.750 euro di reddito annui per i pensionati con meno di 75 anni e a quota 8mila per gli over 75. Si pensa di innalzare la soglia a 8.124 euro, stesso livello della no tax area prevista per i lavoratori dipendenti. Si valuta poi l’ipotesi di contributi gratuiti per i lavoratori precoci, coloro che hanno cominciato a lavorare presto, versando contributi tra i 14 e i 18 anni. Si pensa in particolare di concedere a questo tipo di lavoratori un bonus di 4 o 6 mesi di contributi gratis, pagati dallo Stato, consentendo di andare in pensione con 41 anni di contributi complessivi. Infine, novità per chi ha svolto lavori usuranti. È possibile l’allargamento del numero delle persone che rientrano nella categoria con un maggiore flessibilità di alcuni paletti previsti oggi, come il fatto che l’attività usurante deve essere stata svolta per almeno 7 degli ultimi 10 anni di lavoro.

(Foto: ANSA / ETTORE FERRARI)

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