Pokemon Go: allarme mine antiuomo in Bosnia, Pikachu potrebbe trovarsi su un ordigno inesploso

20/07/2016 di Boris Sollazzo

POKEMON GO, ALLARME IN BOSNIA –

Una ong, l’organizzazione non governativa “Posavina bez mina” (vuol dire Posavina senza mine, la Posavina con il Brod forma la regione a cavallo tra Croazia e Bosnia, vicino alla Slavonia), lancia l’allarme Pokemon Go. Che c’entrano i mostriciattoli colorati che un tempo hanno invaso il mondo con una serie animata, poi la testa di Pogba con un taglio di capelli ignobile e infine i nostri smartphone con le mine antiuomo?

LEGGI ANCHE: POKEMON GO, 10 COSE CHE I GENITORI DEVONO SAPERE

Pokémon Go: 7 modi su come risparmiare la batteria

Semplice, ce lo dice questa associazione che da anni si batte per la bonifica del proprio territorio: chi, con il gioco che sfrutta la realtà aumentata, va in cerca del proprio bottino di creature create dalla Nintendo, potrebbe finire in luoghi sconosciuti, in campi minati che purtroppo ancora invadono il paese. Un ricordo vintage – proprio come i Pokemon – ma di una guerra infame, lunga, dolorosa. “Chiediamo ai cittadini che lo usano di rispettare i segnali di pericolo e di non entrare nelle zone che non conoscono”, ha scritto l’ong sul suo profilo Facebook, segnalando come ci siano stati casi “di utilizzatori di Pokemon Go entrati nei campi minati o in zone non sicuredella Bosnia Erzegovina in cerca delle creature da catturare”. Sembra una barzelletta, è invece un avviso molto serio: le mine antiuomo, negli ultimi 20 anni, quindi in periodo di pace, sono esplose con una frequenza inquietante (quasi due volte la settimana dalla fine della guerra).

Va ricordato che più del 2% del territorio di Bosnia ed Erzegovina rimane minato con circa 84mila ordigni, vent’anni dopo la guerra del 1992-1995. E da quando nel 1996 sono iniziate le operazioni di sminamento, le esplosioni nei campi ancora pieni di ordigni hanno causato 1.739 vittime, di cui 606 sono morte. La ripulitura continua tuttora, in modo molto lento, e viene affidata non di rado a disoccupati che accettano il compito, rischiosissimo, per 700 euro al mese. Per capire la portata della tragedia su cui camminano i bosniaci, parliamo di una stima di 700.000 mine in tutta la Bosnia (e solo 5000 sono state disinnescate o distrutte, al di là di quelle esplose e che hanno fatto vittime). Ne mancano, insomma, 693.000: 13 ogni chilometro quadrato, una per ogni cinque bosniaci. E cinque persone sono state uccise a Novo Selo, pochi giorni fa. La mina era sotto il pero di casa. Si sono seduti, si sono versati qualcosa da bere, poi solo un’esplosione. I loro bambini, figli, nipoti giocavano più in là. Si sono salvati, ma hanno visto tutto.

Share this article