Attentato Nizza: il complottismo e tutti i false flag in rete

Puntuali come sempre dietro ad ogni strage e attentato spuntano complottismi e false flag. Il primo a mettere in dubbio l’attacco terroristico a Nizza dove sono morte almeno 60 persone è Rosario Marcianò, personaggio famoso in rete per sostenere la tesi dei false flag nei grandi avvenimenti.

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ATTENTATO NIZZA COMPLOTTISMO NEL VIDEO DEL CAMION

«Lo schema è sempre il medesimo – spiega Marcianò – immagini sfocate e riprese video mosse dalle quali non si evince assolutamente alcunché. Tra queste il video che riprenderebbe un autocarro dirigersi verso una zona oscurata dagli alberi (e che si dice abbia investito decine di persone) è stato realizzato, guarda caso, da un regista teatrale che, casualmente abita di fronte alla promenade!». Dato che non si vede il sangue  e i proiettili sono solo su un lato della guida l’attacco – secondo alcuni – è evidentemente falso. Come se quelle famiglie a Nizza non avessero perso un figlio, una madre, una compagna. Niente da fare. C’è qualcuno che crede e sostiene il false flag…

«Però le vittime sono reali – spiega Marta – ho amici la in vacanza che hanno visto visto con loro occhi». Sotto c’è chi non le crede.  «Io – aggiunge un altro –  sto provando a contattare un caro amico che vive lì, voglio vedere che dice».

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ATTENTATO NIZZA: LE POSE DEI MORTI E LE URLA “ISTERICHE”

I morti? Una posa innaturale. I video? Falsi. Quelle urla, per alcuni che commentano seduti comodi nel loro salotto di case, sono fittizie, isterismo.

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Le persone morte? Sono manichini. «Già -commenta Mauro –  con tutte le videocamere che ci sono, più quelle sui telefoni: possibile che nessuno, dico, nessuno, posti un video della sequenza del camion che tira sotto questi manichini? Comincio veramente a dubitare e che questo sia un film…».

 

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