Nigel Farage all’Italia: Brexit farà bene al Regno Unito, e male alle vostre banche

29/06/2016 di Andrea Mollica

Nigel Farage è il grande vincitore della Brexit. Il leader dell’Ukip ha realizzato l’obiettivo della sua carriera politica, l’addio della Gran Bretagna all’Unione europea. In un’intervista a La Stampa Nigel Farage ritiene che la Brexit possa riaccendere la crisi dell’euro, e danneggiare in particolare modo le banche italiane.

NIGEL FARAGE BREXIT, COSA SUCCEDE ALL’ITALIA

Nigel Farage al Parlamento europeo è stato protagonista di uno scontro verbale piuttosto acceso col presidente della Commission Juncker. Un episodio che ha evidenziato la centralità del leader Ukip, il grande vincitore della Brexit insieme a Boris Johnson. Farage è convinto che l’addio all’UE farà bene al Regno Unito, rimarcando come una svalutazione della sterlina, in tempi di inflazione così bassa, non rappresenti affatto un problema. Più difficile, invece, la situazione per l’Europa. Secondo Nigel Farage la Brexit riaccenderà la crisi dell’euro: verranno colpiti gli anelli deboli dell’unione monetaria, come la Grecia. In un’intervista a Marco Zatterin della Stampa il leader anti UE rimarca di essere molto preoccupato anche per le banche italiane.

La crisi dell’euro sta tornado, la rivedremo in estate. Succederà certamente in Grecia e non è impossibile che generi sconquassi nel settore bancario italiano. Mi spiace quello che è successo ai greci, ma cinicamente si potrebbe dire che era solo un 3% del Pil. L’Italia rischia. Non c’è stata crescita per quindici anni. Non è un Paese prospero

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NIGEL FARAGE BREXIT, LA POSIZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE

Nigel Farage è il principale alleato del Movimento 5 Stelle nel gruppo al Parlamento europeo fondato a inizio della ottava legislatura. Il leader dell’Ukip, che spiega a Zatterin che si dimetterà dal suo incarico a Bruxelles solo quando il Regno Uniti sarà effettivamente fuori dall’UE, evidenzia come il M5S per non voglia emularlo sulla strada di un addio all’UE.

I Cinque Stelle sono un movimento riformista euroscettico che sta andando straordinariamente bene. Hanno preso Roma! La loro è una posizione coerente. Loro non credono che in questa fase l’Italia dovrebbe lasciare l’Unione europea. Ma questo non vuol dire che le cose possano cambiare nel giro di qualche anno. Chi chiede le riforme, una volta che si accorgesse che le riforme non avvengono, potrebbe decidere di andare via

Ben diversa invece la posizione dell’Ukip, che chiede al prossimo governo del Regno Unito di negoziare al più presto le condizioni per la fuoriuscita dall’Unione europea, definendo uno scenario orribile l’eventuale rinuncia alla Brexit.

Così tradiremmo la fiducia di 17 milioni di persone. E ci saranno conseguenze politiche anche più gravi di quelle che abbiamo visto con questo referendum

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