Brexit, i mercati tremano e le borse vanno a picco: Milano chiude a -12,48%. Spread Btp/Bund sopra i 170

24/06/2016 di Redazione

Il Brexit fa tremare i mercati. L’addio del Regno Unito all’Europa ha provocato un crollo delle borse e della sterlina. Il successo del fronte del ‘Leave’ al referendum di ieri ha fatto precipitare gli indici.

BREXIT, CROLLO BORSE E STERLINA

La borsa di Tokyo ha chiuso in calo del 7,92%. A picco tutti i listini europei. Per quanto riguarda il mercato valutario la sterlina è calata del 10% sul dollaro registrando il peggiore risultato registrato da oltre 30 anni. La divisa britannica è risultata inoltre in calo di oltre il 6% anche sull’euro. Debole anche l’euro che segue in negativo l’uscita dall’Ue di Londra. La moneta unica è scesa sotto quota 1,10 contro il dollaro e a 111,56 contro lo yen. In salita lo spread tra rendimento di Btp italiani e Bund tedeschi.

 

Brexit, vittoria del Leave al referendum. Regno Unito dice addio all’Europa

 

NOTIZIE E AGGIORNAMENTI

17.42 – Mai Piazza Affari aveva chiuso in calo di oltre il 10% negli ultimi trent’anni. Per trovare qualcosa di paragonabile bisogna tornare all’estate del 1981 – ma gli indici erano diversi – quando Milano perdette l’11,76% nella seduta del 16 giugno 1981.Oggi è peggio. Le elaborazioni dell’ufficio studi del Sole 24 Ore e di Borsa Italiana evidenziano come la flessione che si è registrata oggi (Ftse Mib -12,48%) dopo l’esito del referendum che ha sancito la volontà del Regno Unito di uscire dalla Ue. Anche nelle complicate sedute dopo l’11 settembre la Borsa di Milano aveva perso meno: -7,57% il giorno dell’attentato, -6,62% il 14 settembre. Altrettanto pesanti erano state le sedute dopo il crack Lehman Brothers e in particolare quella del 6 ottobre 2008 che aveva mostrato un calo dell’8,24%. Anche la crisi del debito italiano del 2011 aveva portato risultati meno gravi sulle Borse: il primo novembre Piazza Affari perdette il 6,8%. Pochi giorni dopo Berlusconi lasciava la carica di presidente del consiglio sostituito da Mario Monti.

13.21 – Le borse europee, con una perdita in questo momento dell’indice Stoxx 600 del 7,25%, stanno segnando il peggior calo dall’ottobre del 2008 e dalle turbolenze del post Lehman

11.26 – Ultima borsa rilevazione var% stato Milano 17584,25 -10,43 aperta Londra 6016,84 -5,07 aperta Parigi 0,00 +0,00 chiusa Francoforte 9600,86 -6,40 aperta Zurigo 7805,03 -2,72 aperta Amsterdam 0,00 +0,00 chiusa Madrid 7981,90 -10,17 aperta ASIA Tokyo 14952,02 -7,92 chiusa Honk Kong 20868,34 +0,35 chiusa Shangai 2854,29 -1,30 chiusa Bombay 0,00 +0,00 chiusa USA Dow Jones 18011,07 +1,29 chiusa Nasdaq 4910,04 +1,59 chiusa

11.12 – La sterlina è precipitata al livello più basso da trent’anni, con un record di oscillazione infragiornaliera del dieci per cento; i future Ftse 100 hanno perso l’otto per cento. L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha confermato che il Regno Unito rischia di perdere il giudizio di affidabilità creditizia AAA. Sulle borse asiatiche le azioni giapponesi si sono deprezzate dell’otto per cento; la sterlina si è svalutata del 14 per cento rispetto allo yen. Hsbc prevede un ribasso rispetto al dollaro del 7 per cento nel terzo trimestre e del dieci entro la fine dell’anno.

10.18 – Il tonfo dopo il referendum sulla Brexit riguarda tutte le borse europee. L’indice Euro Stoxx cede il 9,1%. I crolli vanno dal -11,7% di Milano all’8,9% di Parigi, passando per il 7,2% di Francoforte e l’11,5% di Madrid. Londra perde il 5,1% tra sospensioni a raffica. Ad Atene l’indice Bs Ase perde il 14%. Tra i 600 titoli a maggior capitalizzazione del Vecchio Continente, vengono letteralmente scaricate le banche greche, con Eurobank Ergasi e Alpha Bank in calo del 30%.

10.15 – Affonda anche la Borsa di Madrid. Dopo il successo del Leave al referendum sulla Brexit la piazza spagnola perde l’11% a 9.560,08 punti.

10.10 – In Piazza Affari stanno facendo faticosamente prezzo quasi tutti i titoli. L’indice Ftse Mib cede l’11%. Nelle ultime cinque sedute la Borsa di Milano ha guadagnato quasi il 10%, ma ora va a picco. Mediolanum, Bper, Mps, Bpm e Banco Popolare, congelate in asta di volatilità, segnano perdite teoriche superiori al 20%, con Intesa che agli scambi normali cede il 19% a 1,8 euro. Tra gli altri titoli Telecom perde il 14%, Mediaset, Generali a Fca segnano cali a due cifre.

10.00 – Stando a quanto riferisce Bloomberg il governatore della Bank of England Mark Carney afferma che l’istituto non esiterà a prendere misure addizionali ed è pronto a fornire extra fondi per 250 miliardi di sterline.

09.50 – Annunciando le sue dimissioni il premier britannico David Cameron ha dichiarato: «Io farò il possibile, come primo ministro, per pilotare la nave nei prossimi settimane e mesi. Ma non penso che sia giusto per me cercare di essere il capitano che guida il nostro paese verso la sua prossima destinazione». «Non è una decisione che ho preso alla leggera. Ma credo che sia nell’interesse nazionale avere un periodo di stabilita’ e poi la nuova leadership richiesta», ha aggiunto.

09.47 – In Asia le borse cinesi hanno chiuso solo con un flessione rispetto al tonfo di Tokyo, che ha perso il 7,92%. Dopo l’uscita del Regno Unito dall’Ue l’indice Composite di Shanghai ha ceduto l’1,30%, a 2.854,29 punti, mentre quello di Shenzhen ha perso lo 0,76%, scivolando a quota 1.900,60.

09.42 – La Borsa di Milano ha avuto oggi un avvio pesantissimo, buona metà dei titoli non riesce a fare prezzo e molti appena entrati agli scambi sono stati posti in asta di volatilità. Gli indici Ftse Mib e Ftse All share, calcolati solo sui titoli in contrattazione, segnano una perdita del 6%. Tra i titoli calcolati Enel ed Eni stanno cedendo il 10%.

09.32 – «Ci dovrà essere un nuovo primo ministro eletto a ottobre», ha detto il premier britannico David Cameron aggiungendo che il nuovo premier «dovrà guidare i negoziati con l’Ue». David Cameron ha annunciato le sue dimissioni da premier britannico parlando davanti a Downing Street. Ha assicurato che sarà ancora primo ministro per i prossimi tre mesi e che verrà organizzata in ottobre l’elezione del nuovo leader del partito conservatore.

09.25 – Il premier britannico David Cameron annuncia le sue dimissioni.

09.24 – Dopo la Brexit la Borsa di Madrid perde in avvio oltre il 7%. In tensione in modo particolare i titoli di Telefonica.

09.23 – Alla Borsa di Francoforte l’indice Dax apre in calo del 9,94% a 9.237 punti.

09.22 – La Borsa di Parigi apre in fortissimo calo, -7,87% a quota 4.114 punti.

09.18 – La Borsa di Londra crolla. L’indice Ftse 100 a poche battute dall’avvio cede l’8%.

09.10 – Praticamente tutti i titoli principali di Piazza Affari non riescono a fare prezzo in avvio e sono stati posti in asta di volatilità. L’indice Ftse Mib (-0,1%) di fatto non può essere indicativo.

09.04Donald Tusk rassicura: «Voglio rassicurare tutti. Siamo preparati anche per questo scenario negativo. La Ue non è un progetto solo per i tempi buoni».

09.02 – «Non nascondo che volevamo un risultato diverso. Sono pienamente cosciente di quanto grave e anche drammatico sia questo momento politicamente. Non c’è modo di prevedere tutte le conseguenze politiche», ha dichiarato il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk. L’Ue «è determinata a mantenere l’unità a 27».

09.00 – Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sarà oggi pomeriggio a Lussemburgo per partecipare alla riunione dei ministri Ue inizialmente prevista a livello di affari europei.

08.59 – Massima attenzione viene costantemente data all’andamento del differenziale tra rendimento dei titoli di Stato decennali tedeschi ed italiani. Gli spread dopo l’ufficializzazione dell’esito del referendum sulla Brexit hanno subito una forte accelerazione. Il differenziale tra Btp e Bund è schizzato fino a 191 punti base per poi ripiegare sotto quota 170 a 165 punti. Il divario tra i decennali di Spagna e Germania ha sfiorato i 200 punti base e ora si è ridotto a 173 punti.

08.55 – A pochi minuti dalle 9 c’è molta attesa per l’apertura delle borse europee per verificare gli effetti della Brexit sui mercati più interessati alla scelta dei cittadini britannici. C’è attesa anche per il discorso del premier David Cameron. Intanto questa mattina a Palazzo Chigi si è tenuta una riunione sugli esiti del referendum inglese, convocata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. Alla riunione, si apprende da fonti di Palazzo Chigi, hanno partecipato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Marco Minniti e il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.

08.52 – Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble questa mattina a Berlino commentando la vittoria del Leave al referendum sulla Brexit afferma: «L’Europa dovrà adesso rimanere unita, insieme dobbiamo tirare fuori il meglio dalla decisione dei nostri amici britannici». E ancora: «Rispettiamo il risultato anche se mi ero augurato un altro esito». Schaeuble ha poi detto di essere in contatto con i colleghi del G7 e che il procedimento per l’uscita dall’Ue e’ regolato in maniera chiara e verrà utilizzato: «Questo crea affidabilità», ha concluso.

08.48 – Dopo l’esito del referendum sulla Brexit «in questa fase, non siamo in grado di prevedere appieno le conseguenze, ma non c’e’ dubbio che saranno negative per tutte le parti». È quanto affermato dal ceo di Deutsche Bank John Cryan in una nota. «Come banca con quartier generale in Germania e con una forte presenza nel Regno Unito, siamo preparati. Tuttavia, non c’è dubbio che l’incertezza creata dai risultati del referendum sarà una sfida».

08.42 – Risultati definitivi del referendum sulla Brexit nelle tre ‘nazioni’ del Regno Unito. In Irlanda del Nord il Remain ha vinto con il 55,8% contro il 44,2% attribuito del fronte del Leave. In Scozia il no alla Brexit ha prevalso col 62,0% mentre per l’uscita dall’Ue ha votato il 38,0% degli elettori. In Galles il Leave ha ottenuto il 52,5% battendo il Remain, fermatosi al 47.5%.

08.37 – La Bank of England sui suoi «piani di emergenza» afferma: «La Bank of England sta monitorando attentamente gli sviluppi. Ha intrapreso estensivi piani di emergenza e sta lavorando strettamente con il Tesoro di Sua Maestà, le altre autorità domestiche e le banche centrali estere. La Bank of England intraprenderà tutte le azioni necessarie per assumersi appieno le proprie responsabilità sulla stabilità monetaria e finanziaria».

08.32 – Ancora più su il divario tra rendimento dei titoli di Stato decennali tedeschi e italiani. Lo spread tra Btp e Bund, si attesta a 167 punti base dopo aver toccato un massimo di 185. Ieri aveva chiuso a 130 punti. Il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni è al momento all’1,5%.

08.28 – L’esito del referendum sulla Brexit e l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue sta innescando una nuova corsa ai beni rifugio, con una pioggia di acquisti sui Bund che determina un crollo del tasso dei titoli a 10 anni tedeschi al minimo storico di -0,17%. Il rendimento del decennale tedesco è poi risalito a -0,14%.

08.27 – Sono pesanti cali i per i futures sull’avvio delle Borse europee. Secondo il circuito Bloomberg i contratti sulla partenza di Parigi registrano un ribasso fino all’11%, mentre quelli su Francoforte cedono il 10%, e Londra segna un calo previsto che ondeggia attorno all’8%. La maggioranza degli operatori vede per Milano un avvio in perdita attorno al 9%, con punte anche a due cifre.

08.24 – La Bank of England afferma di aver assunto «estensivi piani di emergenza» e di lavorare a stretto contatto con il ministero del Tesoro, le altre autorità del Regno Unito e le banche centrali estere.

08.20 – Secondo le previsioni di Hsbc dopo la vittoria del Leave al referendum sulla Brexit, riportate dal Financial Times, la sterlina entro la fine dell’anno potrebbe perdere un ulteriore 10% scendendo a 1,20 dollari. L’euro potrebbe scendere invece a 1,10 dollari a fine anno a causa dei rischi di contagio. La sterlina è attualmente scambiata a 1,36 dollari e a 0,80 per un euro

08.14 – La borsa di Tokyo risulta essere la prima grossa vittima del referendum sulla Brexit e dell’uscita del Regno Unito dall’Ue: ha chiuso in calo del 7,92% a 14.952,02.

08.12 – Dopo i risultati del referendum sulla Brexit risulta in forte rialzo lo spread tra Btp e Bund. Il divario tra rendimento dei titoli decennali tedeschi ed omologhi italiani in apertura è arrivato a 157 punti base dai 130,2 punti base della chiusura di ieri. Il rendimento è all’1,39%. Il tasso del Bund a 10 anni è crollato a -0,17%. Il differenziale tra Bonos spagnoli e Bund, invece, ha superato la soglia dei 160 punti base a 163,7 punti.

08.10 – Arriva il risultato definitivo del referendum sulla Brexit: Leave al 51,9%, Remain al 48,1%.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: EPA / KIYOSHI OTA)

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