Chi era Omar Mateen, che impatto avrà la strage di Orlando sulla sfida Clinton-Trump

13/06/2016 di Andrea Mollica

Omar Mateen ha commesso la più sanguinosa strage compiuta con una sparatoria nella storia recente degli Stati Uniti. La guardia giurata di Port St. Lucie, Florida, è stato ucciso dopo aver assassinato 50 persone presenti in un gay club di Orlando, una delle più grandi città dello Stato. Mateen era un cittadino americano di origini afgane. Il padre, Seddique Mateen, aveva tentato di correre per la presidenza dell’Afghanistan e ha manifestato simpatie per i Talebani.

Omar Mateen Orlando

Il killer del Pulse di Orlando è un americano nato a New York , con genitori entrambi provenienti dall’Afghanistan. Omar Mir Seddique Mateen viveva da tempo in Florida, a Port St. Lucie, dove lavorava come guardia giurata presso la società  G4S Secure Solutions. Mateen svolgeva questa professione dal 2007, e in passato aveva tentato di arruolarsi in polizia. Sul suo profilo MySpace aveva pubblicato molto foto che lo ritraevano mentre indossava la divisa della polizia di New York. Il killer di Orlando aveva un passato violento. Un suo collega alla  G4S Secure Solutions, Daniel Gilroy, ha detto di esser stato ripetutamente disturbato da Mateen con insulti verbali e via sms razzisti e omofobi. Omar Mir Seddique Mateen si è sposato due volte. La prima moglie, Sitora Yusufiy, ha spiegato a diversi media di aver subito ripetute violenze dal marito, e di averlo lasciato dopo pochi mesi per questi motivi. La donna ha definito l’ex marito come psicologicamente instabile, molto riservato e poco religioso. Mateen era sposato con Noor Zahi Salman, con cui ha avuto un figlio di 3 anni. 

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Omar Mateen Usa 2016

La sparatoria al Pulse di Orlando è stata la più grave strage degli Stati Uniti commessa con un’arma da fuoco. La morte di 50 persone è diventata subito un’occasione di forte scontro politico, accresciuto dalla campagna presidenziale. Omar Mir Seddique Mateen ha chiamato le autorità prima di commettere l’attentato dichiarandosi affiliato all’ISIS. Le agenzie di sicurezza americane però hanno dubbi sulla matrice terrorista della strage del Pulse. Donald Trump ha chiesto le dimissioni di Barack Obama, rivendicando la giustezza della scelta di vietare l’ingresso negli Stati Uniti ai musulmani. Hillary Clinton ha invece chiesto di fermare la vendita di armi da guerra per evitare sparatorie così sanguinose, schierandosi con il presidente che si era lamentato per la sua incapacità di superare l’ostruzionismo della lobby delle armi. Benchè sia la più grave strage nella storia recente, sembra difficile che la sparatoria nel Pulse possa avere un vero impatto su Usa 2016 e la sfida tra Donald Trump e Hillary Clinton. L’opinione pubblica americana è ormai abituata a stragi provocate da singoli, e nessuno finora è mai sembrato in grado di trovare misure per fermarle. 

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