La storia di Sara Bosco, morta a soli 16 anni nei reparti abbandonati del Forlanini di Roma

09/06/2016 di Redazione

Sara Bosco, 16 anni appena, è morta di overdose nei reparti abbandonati dell’opsedale Forlanini, a Roma. Morta presubilmente per una overdose di eroina, vicino alla madre che l’ha trovata quando ormai era troppo tardi, e che, secondo quanto sta ricostruendo la polizia in queste ore, viveva anche lei lì. In quell’inferno, fatto di case improvvisate, invisibili, tossicodipendenza e povertà. Gran parte del nosocomio è chiuso ed è diventato così, nel giro di pochi anni, un tetto per le persone in difficoltà.

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I medici hanno provato a rianimarla sul posto ma non sono riusciti a salvarla. Da un mese circa la giovane era ricoverata in un centro per disintossicazione che si trova a Perugia, ma non aveva resistito ed era scappata. Mancava da due settimane, la sua scomparsa era finita anche a “Chi l’ha visto”. Sara ha voluto raggiungere Roma, la sua città, dove era arrivata tre giorni fa. Voleva stare con sua madre, di 41 anni, ma è di nuovo ricaduta nel tunnel. La sua storia l’ha raccontata il Corriere:

Una «girl» alla «fine», aveva scritto il 27 gennaio scorso in un sms alla madre. Sara Bosco, 16 anni, era scomparsa da due settimane dalla sua abitazione a Santa Severa. E proprio la mamma, Katia Neri, rivolgendo un appello a «Chi l’ha visto?», aveva manifestato timori che la figlia fosse finita in un brutto giro fra l’Ostiense e il Pigneto. Ieri mattina è stata ancora lei a chiamare i soccorsi dopo aver trovato la figlia priva di sensi su una lettiga arrugginita all’interno di un padiglione abbandonato nel Forlanini, l’ex ospedale al Portuense in gran parte ridotto a un vergognoso dormitorio per sbandati e spacciatori. Sara e anche la madre, secondo la polizia, frequentavano quel posto, e sembra ci dormissero spesso. La ragazzina, che aveva lasciato gli studi in una scuola a Ladispoli e aveva abbandonato anche una comunità di recupero da pochi giorni vicino Perugia, è stata probabilmente stroncata da un’overdose da eroina. Droga fumata, forse crack (insieme con la cocaina), che l’ha uccisa nella notte di martedì. Poi qualcuno l’ha abbandonata lì.

La madre sapeva dove andarla a cercare, trovandola, ha provato a rianimarla. L’allarme è scattato alle 9.30, la polizia ha controllato tutti gli abusivi del Forlanini. Dal commissariato di Monteverde si indaga su chi ha venduto la dose fatale alla ragazzina, probabilmente pusher della stazione Termini, forse asiatici. Altra domanda che dovrà avere una risposta: è la ragazza era sola quando ha preso quella dose letale? Spiega il Corriere:

Sembra che la ragazza fosse viva nel tardo pomeriggio di martedì, e bisognerà accertare se a Termini si sia recata anche lei per comprare lo stupefacente. Sono state controllate delle camerate trasformate in certi casi in piccoli appartamenti, qualcuno perfino con le chiavi, alla ricerca di droga dello stesso tipo di quella che avrebbe ucciso la sedicenne.

(copertina foto tweet EtruriaNews)

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