Sara di Pietrantonio, parla uno scooterista: «Non sono un vigliacco, non sono scappato»

01/06/2016 di Redazione

«Non sono un vigliacco, non sono scappato». Parla così Edoardo Praninfi, 18 anni, uno dei due scooteristi accusati di essersi allontanati la notte tra sabato e domenica da via della Magliana senza soccorrere la 22enne Sara Di Pietrantonio, la ragazza bruciata viva dall’ex fidanzato.

 

Sara Di Pietrantonio, i due scooteristi non si sono fermati perché «avevano paura per la loro incolumità»

 

SARA DI PIETRANTONIO, UNO DEI DUE SCOOTERISTI: «NON HO DORMITO LA NOTTE»

In un intervista rilasciata a Rinaldo Frignani per Il Corriere della Sera il giovane ha affermato: «Sara poteva essere mia sorella o mia cugina. Quello schifoso la deve pagare e io non sono un vigliacco: non sono scappato, perché la scena che ho visto all’andata mi sembrava preoccupante. Non c’ho dormito la notte e appena ho saputo che Sara era morta sono corso dai carabinieri». Ma non solo:

L’hanno accusata di non aver chiamato la polizia…

 

«Sfido chiunque a comportarsi in modo diverso. Passavo a 70 all’ora, ho visto un ragazzo tranquillo appoggiato sul cofano di un’auto e una giovane davanti a lui che gli urlava contro. Perché avrei dovuto chiamare la polizia? Ripeto, lui mi è sembrato tranquillo. Mi sembrava in silenzio, appoggiato sul cofano dal lato del guidatore. La ragazza invece era agitata: era come quando la fidanzata ti sgrida perché guardavi un’altra».

 

Poi è ripassato qualche minuto più tardi…

 

«Sì, per tornare a casa dopo aver accompagnato un’amica. Eravamo andati al mare. Andavamo verso Villa Bonelli, verso il centro. Prima di tornare indietro mi sono anche fermato a mangiare un panino da McDonald’s. Poi su via della Magliana ho incrociato di nuovo quell’auto. Era ferma e stava finendo di bruciare ma c’era una volante della polizia accanto. Ho pensato che era scoppiato un incendio per un motivo qualsiasi, un problema elettrico. Faccio il meccanico e ne ho viste di tutti i colori nel mio lavoro. C’era la polizia, ripeto, e non mi sono fermato per quello. Però devo dire che più avanti (dove c’era il corpo di Sara) non ho visto niente e nessuno».

(Foto di copertina da Facebook)

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