Matteo Salvini e la vera storia dei brogli in Austria

30/05/2016 di Andrea Mollica

Matteo Salvini

ha denunciato brogli elettorali costati la presidenza della Repubblica al suo alleato del partito no euro Fpö alle ultime elezioni austriache. Peccato che molti degli errori e delle “stranezze” denunciate siano già state chiarite.

MATTEO SALVINI CONTRO I BROGLI IN AUSTRIA

Le dichiarazioni contro i voti falsificati alle presidenziali esposte da Matteo Salvini durante una intervista a Sky hanno attirato le attenzioni del più diffuso media austriaco, Krone Zeitung. Il segretario del Carroccio ha denunciato falsificazioni nel voto che avrebbero determinato la vittoria di Alexander Van der Bellen. Gli ipotizzati brogli elettorali sono stati molto commentati sui social media austriaci, e un’eco di quel dibattito è arrivata anche in Italia. In realtà i casi denunciati sono stati sostanzialmente già spiegati da autorità e organi di informazioni del Paese, e de facto smentiti dalla rinuncia del candidato della Fpö Norber Hofer a contestare il risultato delle elezioni. Una presa di distanza anche dal suo leader, Heinz-Christian Strache, che sul suo profilo Facebook aveva utilizzato toni molto più duri del candidato sconfitto alle presidenziali.

COSA SONO I BROGLI ELETTORALI IN AUSTRIA

Le elezioni presidenziali austriache sono state vinte dal candidato de Verdi Alexander Van der Bellen per 31026 preferenze. Un margine piuttosto risicato, e determinato dal voto per corrispondenza. La forte crescita delle schede inviate per posta è uno dei motivi per cui sono state lanciate accuse di brogli: 543129 su 4371825 al primo turno, 766076 su 464315 al decisivo ballottaggio. L’aumento non proporzionale è stato però favorito dal forte interesse suscitato dalle presidenziali, e dalla mobilitazione dell’elettorato progressista contro la possibile vittoria della destra nazionalista. Subito dopo la proclamazione del risultato sui social media è stata diffusa lo screenshot del sito del ministero degli Interni in cui si vedeva un comune, Waidhofen an der Ybbs, nella Bassa Austria, in cui era indicata una affluenza al 146,9%. Un errore di digitazione che è stato interpretato però come prova di un broglio.

BROGLI ELETTORALI IN AUSTRIA, ALTRI CASI

La foto sull’affluenza oltre al 100% a Waidhofen è diventata virale, mentre meno successo hanno avuto altre denunce di brogli. Heinz-Christian Strache, il leader della Fpö, ha denunciato lo strano caso del seggio speciale di Linz, dove le schede scrutinate sono state 21.060, contro i soli 3518 elettori registrati. L’errore in questo caso è stato commesso da Strache, che si è confuso coi dati del seggio speciale, che sommava non solo gli elettori impossibilitati a partecipare al voto ma anche chi aveva scelto di votare per corrispondenza. In Carinzia invece è stato denunciato, in quattro seggi, un inizio dello spoglio anticipato rispetto all’orario fissato dalla legge. Su questa infrazione della normativa è stata aperta un’inchiesta, ma anche fossero annullati questi voti la vittoria di Van der Bellen non ne verrebbe inficiata.

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