“Vi spiego come fregare i body scanner”

07/03/2012 di Mazzetta

A Jonathan Corbett non sono mai piaciuti i nuovi sensori che negli aeroporti americani hanno sostituito i vecchi metal detector


Un uomo solo contro una fantastica idea per far soldi a spese dei contribuenti.

OSTILE – Non è che Jon (nella foto) sia un bigotto preoccupato dall’esposizione delle figure dei passeggeri agli occhi degli operatori aeroportuali, si tratta piuttosto di un americano con un discreto livello d’istruzione tecnica, è ingegnere, che non è mai stato convinto dell’utilità di tali dispositivi e non solo perché preposti ad affrontare una minaccia come quella di un attentato esplosivo suicida, che negli Stati Uniti non si è mai materializzata. Così Jon è stato tra i primi a denunciare la Transport Security Administration (TSA) per l’adozione degli scanner corporei o body scanner, come sono conosciuti ovunque.

ISRAELE HA DETTO NO – Jon ad esempio era rimasto molto impressionato dalle dichiarazioni d Rafi Sela, il capo della sicurezza dell’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, che aveva affermato di poter ingannare gli scanner facendogli passare sotto i sensori abbastanza esplosivo da tirar un Boeing 747. Poteva anche essere la sbruffonata di un singolo, se non fosse che gli aeroporti israeliani non hanno poi comprato e piazzato le miracolose macchine. Che invece gli americani hanno rifilato a un buon numero di altri paesi, compreso il nostro.

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LA SCOPERTA – Corbett ha seguito il suo istinto e indagato su quell’unica frase che segnalava una vulnerabilità del sistema, fino a trovarla. Il video che ha messo online sul suo blog per dimostrare quello che dice è quasi ridondante rispetto alla semplicità della spiegazione con la quale illustra il “piccolo problema” che rende inutili i body scanner. Le macchine sono fatte in modo da segnalare con un colore chiaro le parti del corpo umano, ignorare gli abiti e sottolineare in nero gli oggetti portati addosso dai passeggeri. Il problema è che lo schermo del Body scanner colora di nero anche lo sfondo e quindi nasconde ogni oggetto che stia a lato della figura umana.

LA DIMOSTRAZIONE – Corbett ha dimostrato la cosa cucendo sul finco di una camicia una tasca nella quale ha riposto una scatola metallica e passando attraverso i body scanner di due aeroporti senza che questi rilevassero nulla. Sembra proprio che con questo sistema si possa portare a bordo di tutto, a patto di metterlo come  si deve prima di passare attraverso lo scanner.

L’ITALIA – Un’informazione di estrema utilità che giunge tempestiva anche nel nostro paese, dove proprio in questo mese il governo è chiamato a decidere l’acquisto dei discussi apparecchi, che anche l’ENAC giudica debbano essere affiancati dai vecchi metal detector, anche se non si capisce bene a che pro, visto che  nessuna delle due macchine sarebbe in grado d’individuare un panetto di C4 o un’arma in ceramica portata come si deve per sfruttare le deficienze del body scanner. Com’è accaduto negli Stati Uniti, se l’Italia adottasse le macchine (che qualcuno vorrebbe piazzare anche nelle stazioni) non si dovrebbero chiamare in causa esigenze di sicurezza, ma aprire un’indagine per capire chi e perché ne ha sponsorizzato l’inutile adozione facendo la gioia dei produttori e di qualche mediatore, ma buttando nel pattume ingenti quantità di denaro pubblico. Forse è meglio pensarci prima.

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