Le promesse tradite di Alexis Tsipras

10/05/2016 di Redazione

Alexis Tsipras

ha vinto le elezioni promettendo la fine dell’austerità, ma per evitare un nuovo default il leader di SYRIZA ha accettato misure di rigore ancora più severe rispetto al passato. Un tradimento delle promesse che ha scatenato proteste diffuse e accresciuto la delusione nei confronti della politica, un sentimento che unisce molti greci.

ALEXIS TSIPRAS TAGLI ALLE PENSIONI

Il Parlamento di Atene ha approvato per l’ennesima volta un nuovo intervento di contenimento della spesa al fine di ottenere l’erogazione dei crediti finanziati dal terzo programma di assistenza per la Grecia. Dopo mesi di scontri e lunghe trattative, Alexis Tsipras ha ceduto alle richieste dell’Eurogruppo dando il via libera a nuovi tagli e aumenti di imposte da almeno 5 miliardi di euro. Secondo i calcoli, un pensionato su due e sette occupati su 10 subiranno i nuovi rincari. I lavoratori avranno un incremento del prelievo contributivo per il finanziamento della pensioni fino al 20% della loro retribuzione lorda, con un valore complessivo del 37,95% del reddito. Circa 400 mila pensionati perderanno tra i 20 e i 200 euro dal taglio dei loro assegni previdenziali.

ALEXIS TSIPRAS AUMENTI DELLE TASSE

Ulteriori riduzioni saranno previste per l’integrazione dei pensionati al minimo. I nuovi calcoli per le pensioni future porteranno a riduzioni dal 10 al 30% dei loro assegni futuri. La maggior parte dei contribuenti subiranno un aumento delle tasse retroattivo dal 1° gennaio 2016. La soglia di esenzione dal prelievo fiscale sarà abbassata, e dipenderà dal numero dei figli. I redditi autonomi non beneficeranno dall’esenzione dalle tasse. I nuovi incrementi fiscali favoriranno una riduzione del prelievo per i redditi tra i 28 e i 43 mila euro, i più colpiti in questi anni. Chi ha proprietà immobiliari sarà sottoposto a un incremento della tassazione. Allo stesso modo cresceranno le tasse sui dividendi così come l’aliquota sulle Pmi, che passa dal 26 al 29%. Anche l’Iva aumenterà in modo rilevante, con la fine di molte esenzioni garantite a numerosi settori economici.

ALEXIS TSIPRAS PROTESTE

In questi giorni di aspro dibattito politico per il passaggio delle misure si sono moltiplicate le proteste sociali. La rabbia è favorita anche dalla sensazione diffusa di tradimento avvertita dai sostenitori di Alexis Tsipras. Il leader di SYIRIZA aveva promesso l’aumento del salario minimo a 731 euro, così come il ritorno della tredicesima per i pensionati. Una rabbia che cresce anche per il referendum contro le misure di austerità promosso da Alexis Tsipras a inizio luglio del 2015, che ha rappresentato il suo più rilevante trionfo politico. Una gioia però subito esauritasi visto che le riforme adottato sono le più severe mai introdotte in una Grecia ormai stremata 7 anni di rigore e crisi.

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