La Coop risponde a Report con un blog. E pubblica le mail della Gabanelli

Ci sono perfino mail firmate da Milena Gabanelli nei post che la Coop ha deciso di pubblicare online per rispondere al servizio di Report che la riguarda messo in onda nella puntata di domenica scorsa. In risposta all’inchiesta giornalistica la Cooperativa di Consumatori ha creato un blog contenente scambi di messaggi di posta elettronica tra i propri responsabili per le relazioni esterne e i giornalisti del programma di Raitre, e alcuni comunicati che chiariscono le questioni sollevate in trasmissione.

LA COOP PUBBLICA LE MAIL DI MILENA GABANELLI

Il nome delle pagine è eloquente. Il nome del blog è «Quello che report non dice» ed elenca 7 contatti avvenuti nei mesi scorsi tra la redazione del programma e gli uffici della Coop, tra il 22 febbraio e venerdì 6 maggio, due giorni prima del servizio. Dalle mail spunta in particolare anche qualche rifiuto da parte di qualche rappresentante delle cooperative a rilasciare interviste e la disponibilità invece a partecipare ad un «dialogo diretto» nel corso dell programma, in modo da offrire ai telespettatori un’«opinione senza interventi di montaggi propri di un reportage». Condizioni che la Gabanelli ha definito «non accettabili». «Report – è la risposta della conduttrice in un messaggio – è un programma di inchiesta e per sua natura, come avviene in tutti i programmi di inchiesta nel mondo, le interviste non sono trasmesse in diretta ma inserite nel contesto narrativo». E ancora: «Se Report fosse un talk show, tutti i personaggi coinvolti nell’argomento trattato, sarebbero presenti in studio, dove ognuno dice la sua opinione».

LA COOP RISPONDE ALL’INCHIESTA DI REPORT

Il servizio andato in onda domenica riguarda il caso Celox, fornitore di pere della Coop. Alla fine di dicembre scorso la società di cooperative è stata condannata al pagamento di 150mila euro per aver imposto condizioni gravose all’azienda. Come raccontato da Report «era accaduto che nel giro di pochi anni la Coop avesse chiesto sconti per circa seicentomila euro a Fortunato Peron, proprietario della Celox, costringendolo così, dopo quindici anni di collaborazione a chiudere l’azienda e a mandare a casa gli operai». Nella sua risposta la Coop fa sapere di aver presentato ricorso rispetto alla decisione dell’Antitrust, contestando «gravi carenze nella fase istruttoria, genericità della motivazione e violazione del principio di contraddittorio». La Coop ha poi precisato che al suo fornitore già nel 2012 «era stata chiaramente anticipata la volontà da parte di Coop di superare il rapporto per operare più direttamente con fornitori espressione diretta dei produttori agricoli». Il motivo dell’interruzione? «Accorciare la filiera, riducendo i costi non necessari e dando così più valore ai produttori diretti (agricoltori) e ai consumatori».

(Immagine da: quellochereportnondice.e-coop.it)

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