Banca Etruria, perquisizione della Guardia di Finanza

09/05/2016 di Redazione

La Guardia di Finanza sta eseguendo perquisizioni finalizzate alla ricerca ed al sequestro della documentazione riguardante il collocamento sul mercato finanziario delle obbligazioni subordinate, emesse dalla Banca Etruria e del Lazio Società Cooperativa, quest’ultima in liquidazione coatta amministrativa.

BANCA ETRURIA, LE PERQUISIZIONI

L’ipotesi di reato è di truffa aggravata. Gli investigatori per questo stanno cercando documentazione e corrispondenza dei vari responsabili di area che avrebbero imposto tramite circolari interne la sottoscrizione di subordinate a una clientela retail, priva di un profilo finanziario adeguato all’investimento, proposto di norma ai clienti “professionali”, che possiedono le competenze necessarie per prendere consapevolmente le proprie decisioni e per valutare correttamente i rischi che assumono.

BANCA ETRURIA, LE OBBLIGAZIONI A CLIENTI NON ADEGUATI

 

Grazie anche alle dichiarazioni contenute nelle oltre 400 denunce raccolte, è emersa, sempre secondo le ipotesi, una “cabina di regia” a livello manageriale, che ha prescritto il collocamento delle subordinate in modo “granulare”, andando ad individuare anche soggetti con un profilo di investitore a “rischio basso” e non piu’ solo a “rischio medio-elevato” in linea con la tipologia di investimento finanziario. Inoltre è emerso che gli investimenti in subordinate su proposta dei responsabili d’area e degli uffici territoriali sono stati prospettati ai vari clienti come investimento sicuro ed analogo a quelli in obbligazioni ordinarie e titoli di Stato.

BANCA ETRURIA, LA “PROMOZIONE” DELLE OBBLIGAZIONI SUBORDINATE

Si registrano casi di clienti spinti ad effettuare il dis-investimento di operazioni a capitale garantito per favorire l’acquisto delle obbligazioni subordinate, che gli era stato proposto come “una promozione” della Banca rivolta ai propri clienti migliori, ma che doveva essere sottoscritta in tempi brevissimi.

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