Carlo Verdone: «Come ho scoperto Moana Pozzi»

Moana Pozzi debuttò nel cinema grazie a Carlo Verdone. Lo rivendica il regista con un articolato post pubblicato sulla sua pagina Facebook in cui spiega che l’attrice deceduta nel 1993 ebbe la sua grande chance in “Borotalco” quasi per caso, dopo due presenze da comparsa poco significative. A decidere la carriera di Moana? Il suo lato B, degno di una ragazza ideale per Manuel Fantoni.

MOANA POZZI, L’ATTRICE CHE DORMIVA ALL’UNA DEL POMERIGGIO

Moana Pozzi era una giovane 21enne che stava dormendo nella casa di un’attrice, Antonella. La troupe stava cercando un appartamento che potesse essere adatto al personaggio interpretato in “Borotalco” da Eleonora Giorgi, ovvero Nadia Vandelli:

Finimmo a Trastevere vicino Via Aurelio Saffi: lì ci aprì una attrice, Antonella, amica dell’organizzatore, che ci voleva far vedere il suo appartamento.  Mi sembrava adatto ma mancava una stanza. “C’è un’altra stanza”, rispose. “Solo che ci sta dormendo una mia amica …”. Era quasi l’una passata e questa amica ancora dormiva?  Già pensavo al genere di ragazza che poteva essere: aspirante attrice che torna a dormire alle 5 di mattina. “Aspettiamo un quarto d’ora … e semmai torneremo”, dissi rassegnato. Ma la ragazza, che ci teneva ad affittare l’appartamento, ebbe uno scatto. “No, no … Mo’ la sveglio e che diamine”.

MOANA POZZI E IL LATO B CHE IPNOTIZZÒ LA PRODUZIONE

Poteva sembrare una scena simile a quella cantata da Lucio Dalla in “Meri Luis”, con l’attricetta svogliata che spazientisce l’affermato regista. Carlo Verdone ancora non sapeva nulla finché non ha visto Moana Pozzi, o meglio, il suo lato B:

Entrò spalancando la porta e le persiane: la stanza si inondò di luce e uno splendido sedere ci apparve in primo piano sul lettino … restammo senza fiato. Moana si lamentò un attimo per quel brusco risveglio e , come se nulla fosse, si infilò una maglietta per lasciarci vedere la stanza.
Nessuno guardava la stanza ma il corpo di quella ragazza misteriosa, tanto che il direttore di produzione s’incazzo’: ” Oh … ma dovete vede’ ‘n culo o ‘na location ? E annamo su !”. L’appartamento per me era ok, e lo era anche per Ennio Guarnieri, il direttore della fotografia: fissammo le date e salutammo.

 

MOANA POZZI, “IDEALE” PER MANUEL FANTONI

Non era finita lì, non poteva finire lì. Carlo Verdone rimase abbagliato da Moana Pozzi e ne chiese conto alla sua amica Antonella. Perché era il personaggio che serviva per “rafforzare” Manuel Fantoni.

Ma uscendo chiesi ad Antonella di poter vedere un secondo la sua amica: Moana si affacciò ,con i capelli già bagnati dalla doccia, facendo capolino dalla porta del bagno.  “Ti va di fare due pose al volo per il mio film ?”.  “Certo ! Sono venuta a Roma per questo” disse con un certo entusiasmo.
Feci prendere i suoi contatti dal mio aiuto e già pensai che una così non me la potevo far scappare.  “Ma che te stai a inventa’ ?” chiese preoccupato l’aiuto regista Roberto Giandalia.
“La metto un paio di volte a casa di Manuel Fantoni , è credibile che lui conosca una così.” E così, per caso, grazie ad un fondoschiena da infarto, Moana Pozzi debuttò per la prima volta nel Cinema con me. Le feci fare pure il bagno nuda nella piscina dell’attico di Fantoni sulla Magliana. Chi lo avrebbe mai immaginato che sarebbe poi diventata così famosa?  Tutta colpa di un gran bel sedere che lei ci offrì in tutto il suo splendore, con nostro grande diletto, in un appartamento sconosciuto nel lontano 1982.

MOANA POZZI E IL RICORDO DEI FAN DI CARLO VERDONE

Una storia di vita vissuta lontana ormai 34 anni che ha per protagonista una delle attrici più famose della storia recente del cinema italiano, morta a Lione nel 1994 a soli 33 anni, ufficialmente per un carcinoma epatocellulare anche se Paolo Villaggio in un’intervista del 2009 affermò che Moana Pozzi era sieropositiva. Una storia di vita apprezzata dai fan di Carlo Verdone che hanno voluto rendere omaggio a Moana commentando le parole del regista:

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