L’emittente tv a rischio: «Telejato non è solo Pino Maniaci»

06/05/2016 di Redazione

Da circa vent’anni l’emittente tv Telejato di Partinico è nota per aver denunciato il malaffare e l’attività criminale delle cosche, ora rischia di essere travolta dall’inchiesta su Pino Maniaci. Ovvero, il suo direttore passato da simbolo dell’Antimafia militante alle accuse di estorsione. Per i pm Maniaci avrebbe usato la tv contro i sindaci di Borgetto e Partinico (Palermo), ottenendo anche l’assunzione della sua amante. Ora, spiega il Fatto quotidiano in un reportage di Giuseppe Lo Bianco, nella redazione di Telejato c’è un misto tra sconcerto e voglia di andare avanti.

TELEJATO, IL DESTINO DELL’EMITTENTE E IL CASO MANIACI

Scrive il Fatto come nell’editoriale di Salvo Vitale Maniaci venga assolto (evocando pure un presunto complotto), ma solo sul piano penale:

«”È stato un complotto dei magistrati per dimostrare che la sola antimafia è quella che fanno loro, ma come può proclamarsi paladino della legalità uno che va in tv pretendendo di fare paura ai sindaci? Vanno bene le denunce ma non i ricatti’’, dice Vitale. Ora il suo problema è separare il destino di Maniaci da quello di Telejato, che ieri ha continuato a trasmettere il suo telegiornale fiume di un’ora e un quarto affidato alla lettura di un ragazzo arrivato da Bari da quattro giorni, Giuseppe Suriano, con la scaletta redatta dalla figlia Letizia e in redazione altre due ragazze: una è fidanzata del figlio di Maniaci, l’altra è, che è arrivata a Telejato sull’onda della commozione per l’uccisione dei due cani a opera di un marito cornuto, spacciata da Pino per intimidazione mafiosa: “Ho 31 anni e mi sono sentita una bambina di quattro – dice Elisa Martorana –. Sono stata manipolata, e vorrei dirgli: Pino, ma che cazzo ti è saltato in testa? Ieri ho parlato con tanti amici di Bologna e di Roma, ci sentiamo come fratelli a lutto per esserci fidati ciecamente e da Pino ci attendiamo risposte. Oggi mi sembra un uomo confuso, spero che venga fatta chiarezza’’.

 

Parla davanti i cancelli della tv anche Francesco Buzzotta, storico collaboratore di Telejato: “Pino ha fatto molto per questo paese – dice – . Vent’anni fa la gente non si affacciava neanche da dietro le persiane, non si parlava di legalità e di inquinamento ambientale e adesso se ne può parlare liberamente in piazza grazie a lui, alla sua energia e al suo modo nuovo di raccontare la mafia»

 

 

IL FUTURO DI TELEJATO

Ora a rischio è però il futuro della stessa emittente:

«Il destino di Telejato – dice amaramente Vitale – oggi appare segnato. Per troppo tempo si è identificata la tv con il suo fondatore, Maniaci. Non è così, o meglio, non sempre è stato così. Bisogna separare il destino di questa tv coraggiosa dalla millantata potenza di Maniaci, che è un fatto patologico in una tv che sta in piedi per forza. È stato in grado di procurarsi consenso ma non collaboratori: qui sono venuti solo ragazzi dal Nord Italia in cerca di un’avventura professionale. Il mio appello oggi è rivolto ai giornalisti delle grandi testate nazionali: vengano qui a fare il telegiornale per dimostrare che l’avventura civile e antimafiosa di Telejato non va abbandonata’’.

 

Intanto Maniaci sarà sentito dai pm, assistito dai suoi legali, Antonio Ingroia e Bartolo Parrino. Resta l’amarezza nella sua redazione:

Se avessi davanti Pino, tu Salvo, che cosa gli diresti? “Che è uno stronzo”.

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