Unioni Civili, verso la fiducia. Monica Cirinnà: «Metterebbe in sicurezza la legge»

04/05/2016 di Redazione

Non è serena, Monica Cirinnà, la senatrice del Partito Democratico che ha dato al nome al Ddl sulle Unioni Civili che si avvia verso il voto definitivo: o almeno, così la Cirinnà auspica, nella sua intervista all’Unità di oggi. Se necessario, certo, con il voto di fiducia – «a naso servirà», ha detto il presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi – e anzi, rincara la Cirinnà: non solo se necessario, ma piuttosto per auspicabile scelta politica. La fiducia, dice la senatrice, aiuterebbe a blindare il testo.

UNIONI CIVILI, VERSO LA FIDUCIA. MONICA CIRINNÀ: «METTEREBBE IN SICUREZZA LA LEGGE»

Federica Fantozzi intervista la senatrice sull’Unità.

Renzi ha detto che “a naso” servirà la fiducia. Lo pensa anche lei? 

«Se Renzi e il ministro Boschi decideranno di mettere la fiducia per evitare voti segreti sugli emendamenti io  ne sarò felicissima. Lo spero proprio. Mi auguro che non ci sia neppure la minima modifica perché una terza lettura al Senato sarebbe la morte della legge. La fiducia significa mettere in salvo il testo»
Non teme l’ondata di mozioni che Ncd e forse i Cattodem stanno preparando?
«Mozioni e ordini del giorno non hanno nulla a che vedere con la legge. Ne ho visti passare tanti e poi essere dimenticati. Sono battaglie minimaliste e residuali. Nel caso, il governo darà parere contrario e si respingeranno. Il punto è portare a casa la legge integra, senza modifche al maxi-emendamento»
(…)
Insomma, è ottimista? Tra dieci giorni Unioni Civili saranno legge italiana?
«Il risultato ci sarà. Avremo la legge. Io credo non oltre il 12-13 maggio. Sarà il capogruppo del Pd alla Camera Ettore Rosato a gestire mozioni e ordini del giorno che restano però atti estranei al testo»

 

L’allarme che viene lanciato dai settori che più si oppongono al testo è quello della maternità surrogata, che, sostiene qualcuno, starebbe per essere surrettiziamente inserita nell’ordinamento italiano.

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Un’ipotesi, questa, che la Cirinnà respinge con nettezza.

Bagnasco e gli ultra-cattolici già invocano l’inserimento del divieto di maternità surrogata come reato universale. 
«Parlano di cose che non stanno nella legge sulle Unioni Civili. In Italia la gestazione per altri è già vietata. Chi vuole intorbidire le acque se ne faccia una ragione. E poi la gestazione per altri è usata nel 98% dei casi di coppie eterosessuali e non gay, che si rivolgono all’estero. Questo non lo dico io, ma Eugenia Roccella»

 

 

Quello delle adozioni, sottolinea Monica Cirinnà, è un tema che va riformato nella sua interezza.

«Basta con il termine stepchild adoption che ha contribuito a mistificare le cose. Chiamiamola adozione co-parentale. Questo istituto per le coppie etero esiste dall’83 previo via libera del tribunale dei minori. Si trattava di estenderlo alle coppie gay ma si è montata una panna pazzesca. Certo, alla Camera tenteremo una revisione della disciplina sulle adozioni»
In che modo? 
«È una disciplina vecchia di anni che non tiene conto di molti cambiamenti della società. Proporremo l’adozione legittimante anche per i single e per i conviventi non sposati e l’adozione co-parentale per i gay»

(Photocredit copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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