L’Italia è un paese “dopato”?

03/05/2016 di Redazione

Secondo l’ultimo report dell’agenzia mondiale antidoping WADA, l’Italia è il secondo Paese al mondo per casi di doping. Una pratica che negli ultimi anni non riguarda più soltanto gli atleti professionisti, ma sta prendendo piede sempre più tra gli amatori. Se ne parlerà su VICE on SKY TG24. Il reportage in onda il 4 maggio sarà infatti interamente dedicato a una storia incentrata sull’Italia, racconta il mondo del doping, con un focus approfondito sull’utilizzo di sostanze illecite nel mondo dello sport amatoriale.

DOPING E SPORT

Da varie inchieste sta infatti emergendo una diffusione sempre più massiccia del doping “fai da te”, con effetti allarmanti sulla salute pubblica. Un tema non solo italiano, tanto che desta allarme la tendenza sempre più preponderante di “drogarsi” di palestra, non riuscendo più a smettere di esercitarsi. Desta inoltre scalpore, in America, uno studio sui protegonisti di un noto reality show per perdere peso: secondo i medici, la perdita così “estrema” di peso avrebbe danneggiato il metabolismo dei concorrenti.

IL DOPING FAI DA TE

Molti dei medicinali vengono “spacciati” nelle palestre, senza la prescrizione o consulenza di un medico, o comprati all’estero via Internet, con tutti i rischi di una somministrazione non controllata. Gli atleti però non sono i soli protagonisti di questo sistema: dietro il doping c’è tutto un meccanismo che coinvolge allenatori, medici e farmacisti, per un giro d’affari che si stima intorno ai 425 milioni di euro l’anno. Partendo dall’inchiesta “Finti Atleti” della squadra mobile di Ragusa, che ha portato allo scoperto furti di medicinali e l’uso di sostanze dopanti da parte di una squadra di atleti amatoriali, i reporter di VICE hanno seguito uno degli indagati durante una gara di ciclismo a Malta. Hanno poi incontrato un body builder, che ha testimoniato la diffusione di medicinali a base di testosterone e steroidi anabolizzanti nelle palestre, e gli effetti che possono avere sulla salute. Hanno intervistato l’allenatore di Alex Schwazer, Sandro Donati, che ha fatto dell’anti-doping la sua missione, e Eugenio Bani, giovane promessa del ciclismo italiano, travolto da un caso di doping nel 2009. Per finire con l’intervista alla vedova del calciatore Carlo Petrini, affetto da vari tumori e morto cieco nel 2012, per far luce sul doping nel calcio e su una possibile correlazione tra malattie o morti premature e l’uso massiccio di farmaci dopanti.

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