Amministrative a Milano, la situazione a un mese dal voto

02/05/2016 di Redazione

A un mese dal voto dalle Amministrative a Milano lo scenario appare cambiato rispetto alle previsioni di qualche mese fa. La sfida tra Beppe Sala e Stefano Parisi alle Comunali sembra competitiva ed equilibrata, mentre il M5S sembra poter giocare un ruolo di rilievo grazie alla candidatura di Gianluca  Corrado. Alle elezioni Comunali 2016 Milano non è più un fortini sicuro per Renzi come ipotizzava gran parte degli osservatori.

AMMINISTRATIVE  MILANO: A UN MESE DAL VOTO

La vittoria di Beppe Sala alle primarie del centrosinistra del 6 e 7 febbraio 2016 era stata giudicata da molti esperti come il prodromo di un pressoché sicuro successo alle elezioni Comunali successive. La popolarità di Mr.Expo, la sua credibilità nei confronti dell’elettorato moderato del capoluogo lombardo, così come la forza del PD in città avrebbero dovuto garantirgli la successione di Giuliano Pisapia. L’unità del centrodestra attorno alla candidatura autorevole di Stefano Parisi, anch’egli direttore generale del comune di Milano come Sala, un giudizio dell’amministrazione di centrosinistra meno favorevole del previsto e il sensibile indebolimento della formazione di Matteo Renzi hanno invece cambiato lo scenario a Milano. Alcuni recenti sondaggi rilevano perfino il sorpasso di Stefano Parisi su Beppe Sala.

LA SFIDA TRA STEFANO PARISI E BEPPE SALA

Stefano Parisi è l’unico candidato che in una grande città italiana può contare sul sostegno compatto del centrodestra. Il cosiddetto fronte lepenista, formato da Lega Nord e Fratelli d’Italia, corre senza polemiche al fianco dei centristi di Alfano e Lupi che a Roma sostengono il governo Renzi. Parisi incarna il volto moderato e rassicurante della Forza Italia di Gabriele Albertini, che nel decennio scorso era il partito dominante a Milano. Benché il panorama politico, tanto cittadino quanto nazionale, sia profondamente cambiato, Stefano Parisi è riuscito nella difficile impresa di rendere credibile una proposta di governo alternativa al PD di Beppe Sala, candidato apprezzato da Renzi quanto dai dirigenti milanesi per il suo apprezzamento nell’elettorato moderato e riformista.

IL RUOLO DI M5S E SINISTRA

In Italia tutti i sondaggi così come numerose elezioni indicano un sistema politico tripolare, pur con numerose contraddizioni, tra PD e alleati, centrodestra quando riesce a esser unito e M5S. Il Movimento 5 Stelle non sembra poter esser competitivo per la vittoria come a Roma o Torino, ma la candidatura di Gianluca Corrado ha riportato credibilità alla formazione dopo il caos generatosi attorno alla precedente portavoce, Patrizia Bedori. La sinistra radicale di Basilio Rizzo invece non sembra riuscire a intercettare  l’impopolarità del PD in una parte dell’elettorato progressista. La lista Sinistra X Milano costruita da Giuliano Pisapia sembra riuscire a a contenere l’emorragia di voti che si riscontra in altre grandi città italiane come Napoli o Torino.  Visto il probabile ballottaggio, gli elettori di Corrado e Parisi potrebbero risultare decisivi per la vittoria di Parisi o Sala.

I RISULTATI DELLE SCORSE ELEZIONI

Nel 2011 il centrosinistra guidato da Giuliano Pisapia aveva conseguito il 48% delle preferenze, scavando un margine di 7 punti percentuali su Letizia Moratti al primo turno, rivelatosi poi decisivo nel ballottaggio vinto dall’attuale sindaco con circa 10 punti di vantaggio. Sommando i consensi centristi dell’allora Terzo Polo al centrodestra –  la coalizione attuale di Stefano Parisi – i due poli tradizionali sarebbero stati molto vicini, come rilevano ora i sondaggi. In questi cinque anni tutto però è cambiato, a Milano come in Italia. Nelle politiche del 2013 il centrosinistra di Bersani era l’unica coalizione sopra al 30%, con un vantaggio di pochi punti sul centrodestra, mentre M5S e centristi di Monti erano collocati attorno al 15%. Nelle ultime elezioni europee si era osservato un simile distacco tra il PD, al 45%, e il centrodestra di FI, Lega e FdI, che arrivava vicino al 30% solo sommando anche i consensi di NCD, con M5S sotto al 15%.

 

 

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