10 domande e 10 risposte sulla busta arancione dell’Inps

Da pochi giorni 150mila italiani hanno ricevuto a casa la lettera dell’Inps con la previsione della pensione che otterranno all’uscita dal mondo del lavoro. Ecco tutte le informazioni sulla busta arancione in 10 domande e 10 risposte.

 

 

Cos’è la busta arancione?

La cosiddetta ‘busta arancione‘ è una lettera inviata dall’Inps contenente le informazioni relative al servizio ‘La mia pensione’ dell’istituto di previdenza.

Cosa contiene la busta arancione?

Il servizio ‘La mia pensione’ dell’Inps è un simulatore per il calcolo dell’assegno che i contribuenti ricveranno all’uscita del mondo del lavoro. Il valore della pensione futura indicato nella lettera contenuta nella busta arancione si basa sull’ammontare dei contributi versati e sui parametri macroeconomici che concorrono a determinare sia l’età pensionabile che l’importo stesso della pensione. I parametri considerati sono fondamentalmente tre: l’età del contribuente, la sua storia lavorativa e la retribuzione percepita.

A cosa serve la busta arancione?

La busta arancione serve a rendere i lavoratori più consapevoli e vigili su contributi versati e le entrate future. La lettera dell’Inps consente di controllare i contributi versati, di conoscere la data in cui si matura il diritto alla pensione, di vecchiaia o anticipata, di calcolare l’importo stimato ‘a moneta costante’ (cioè senza tener conto dell’inflazione) e di ottenere una stima del tasso di sostituzione (il rapporto tra la prima rata della pensione e l’ultimo mese di stipendio).

A chi viene inviata la busta arancione?

La busta arancione entro la fine del 2016 sarà inviata a circa 7 milioni di contribuenti che non hanno mai avuto accesso ai servizi online dell’Inps. A fine aprile ha ricevuto la lettera una prima tranche di 150mila persone. Le informazioni sulla pensione futura riguardano e riguarderanno in una prima fase solo i dipendenti del settore privato, ma sono destinate anche ai dipendenti pubblici. Del servizio ‘La mia pensione’ possono usufruire i lavoratori con contribuzione versata al Fondo Pensioni Lavoratori Dipoendenti, alle Gestioni Speciali dei Lavoratori Autonomi o alla Gestione Separata, ed anche gli iscritti alla Gestione Dirigenti di Aziende Industriali. Nel corso dell’anno il servizio sarà poi disponibile anche per i dipendenti pubblici e per i lavoratori con contributi versati ad altri Fondi e Gestioni amministrate dall’Inps.

A chi non viene inviata la busta arancione?

La busta arancione non è destinata a coloro che sono muniti del pin dell’Inps o dello Spid (il Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale), il nuovo codice pin che sostituisce le vecchie password e il vecchio pin dell’Inps per accedere a tutti i servizi online della pubblica amministrazione.

 

Busta arancione
(Foto: ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI)

 

Ci si può fidare della busta arancione?

Le stime contenute nella lettera inviata nella busta arancione è ottenuta in maniera automatica e non ha alcun valore certificativo. Nella missiva c’è anche una nota che chiarisce come le cifre abbiano solo un valore indicativo. In sostanza, i numeri forniti dal servizio ‘La mia pensione’ sul valore dell’assegno futuro non vanno considerati come certi, ma rappresentano un’indicazione importante, veritiera.

C’è un’alternativa alla busta arancione?

Sì. L’invio delle prime buste arancioni è stato accompagnato da un invito a munirsi di Spid e utilizzare il servizio online.

Che differenza c’è tra la busta arancione e il servizio ‘La mia pensione’ online?

La lettera contenuta nella busta arancione dell’Inps contiene il calcolo previsionale sulla pensione, la data del pensionamento, la stima dell’ultima retribuzione prima del pensionamento, i tassi di sostituzione al netto e al lordo e un glossario per non perdersi nei tecnicismi. Il servizio online, oltre a fornire questo tipo di informazioni, consente di fare tutte le simulazioni che si vogliono, cambiando i parametri (che nella versione cartacea sono fissi). Nella busta arancione viene ad esempio stimata una crescita del pil e dello stipendio all’1,5% e non viene contemplata alcuna interruzione lavorativa.

Quanto ci costa la busta arancione?

L’invio della busta arancione è un progetto realizzato dall’Inps in collaborazione con l’Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale. Tra gli obiettivi dell’iniziativa, oltre a quello di rendere più consapevoli su contributi e pensione futura i contribuenti, c’è anche quello di ampliare la platea di coloro che utilizzano i serizi web dell’istituto di previdenza. Nella lettera ai lavoratori non digitalizzati c’è anche l’invito a munirsi di Spid. L’Agid ha partecipato al progetto con 2,5 milioni si 2016 e 2017, da aggiungere ad un milione sborsato dall’Inps.

Quali dati preoccupanti per i giovani ha fornito la busta arancione?

La prima tranche di lettere dell’Inps ha rivelato che i lavoratori più giovani, soprattutto quelli nati negli anni ’80, andranno in pensione con un taglio del 50% sul reddito. Un quadro preoccupante per i contribuenti di età compresa tra i 25 e i 40 anni è emerso anche dalle simulazione effettuate da 50 & Più, un’associazione di Confcommercio.

(Foto di copertina: ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI)

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