Citazioni e frasi più belle di William Shakespeare

23/04/2016 di Redazione

William Shakespeare, frasi e citazioni più belle del Bardo. Oggi “nacque e morì” William Shakespeare, che visse a cavallo fra il XVI e il XVII secolo. Non conosciamo con esattezza, in realtà, né la sua data di nascita né quella di morte, tuttavia dato che i registri parrocchiali segnalano il suo battesimo al 26 aprile, gli storici hanno datato la sua nascita al 23 aprile. L’intera vita di William Shakespeare viene raccontata solo attraverso gli atti burocratici: non essendo un nobile, non vi è altro modo di scoprire qualcosa su di lui. Ad esempio, il primo riferimento a William Shakespeare come drammaturgo è datato 1952 e viene da Londra: a scrivere (male) di lui sul letto di morte è un collega drammaturgo, Robert Greene. A quel punto, ritengono gli storici, dovrebbe aver già scritto gran parte dell’Enrico VI.

WILLIAM SHAKESPEARE E LE SUE OPERE

Persino Google ha dedicato al Bardo William Shakespeare e alle sue opere il doodle di oggi: il motivo è la sua straordinaria celebrità, dovuta alla totale immortalità della sua opera. Molte delle parole da lui “inventate” entrarono nella lingua inglese, le sue opere sono tra le più rappresentate, il nome di William Shakespeare è il nome del drammaturgo per eccellenza. Le sue opere, infine, hanno ispirato tantissimi film. William Shakespeare insomma è parte dell’immaginario e della cultura non sono inglese ma europeo e mondiale, e con i suoi 37 testi teatrali, 154 sonetti e una serie di altri poemi è uno dei più grandi di sempre.

WILLIAM SHAKESPEARE, LE FRASI

Grazie alla varietà di opere di William Shakespeare, ci sono frasi e citazioni delle sue opere entrate nell’immaginario e nel nostro parlato comune. Ecco alcune fra le più famose, anche in lingua originale

Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte.
(Romeo e Giulietta)

Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente.
(Romeo e Giulietta)

È tutta colpa della luna, quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti.
(Otello)

Io considero il mondo per quello che è: un palcoscenico dove ognuno deve recitare la sua parte.
(Il mercante di Venezia)

Amami o odiami, entrambi sono a mio favore.
Se mi ami, sarò sempre nel tuo cuore,
se mi odi, sarò sempre nella tua mente.
(Sogno di una notte di mezza estate)

Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?
(Romeo e Giulietta)

Dubita che le stelle siano fuoco;

dubita che il sole si muova;
dubita che la verità sia mentitrice:
ma non dubitare mai del mio amore.
(Amleto)

Finché possiamo dire: “quest’è il peggio”, vuol dir che il peggio ancora può venire.
(Re Lear)

Essere o non essere, questo è il problema. È forse più nobile soffrire, nell’intimo del proprio spirito, le pietre e i dardi scagliati dall’oltraggiosa fortuna, o imbracciar l’armi, invece, contro il mare delle afflizioni, e combattendo contro di esse metter loro una fine? Morire per dormire. Nient’altro. E con quel sonno poter calmare i dolorosi battiti del cuore, e le mille offese naturali di cui è erede la carne! Quest’è una conclusione da desiderarsi devotamente. Morire per dormire. Dormire, forse sognare. È proprio qui l’ostacolo; perché in quel sonno di morte, tutti i sogni che possan sopraggiungere quando noi ci siamo liberati dal tumulto, dal viluppo di questa vita mortale, dovranno indurci a riflettere. È proprio questo scrupolo a dare alla sventura una vita così lunga! Perché, chi sarebbe capace di sopportare le frustate e le irrisioni del secolo, i torti dell’oppressore, gli oltraggi dei superbi, le sofferenze dell’amore non corrisposto, gli indugi della legge, l’insolenza dei potenti e lo scherno che il merito paziente riceve dagli indegni, se potesse egli stesso dare a se stesso la propria quietanza con un nudo pugnale?
(Amleto)

“If music be the food of love, play on”
(Twelfth Night – Act 1, Scene 1)

“There’s beggary in love that can be reckoned”
(Antony & Cleopatra – Act 1, Scene 1)

“She’s beautiful, and therefore to be wooed; She is woman, and therefore to be won”

(Henry VI Part 1 – Act 5, Scene 2)

Share this article