Atac Roma, sciopero e certificati medici per il Natale di Roma?

Doveva essere un’astensione dall’impatto limitato: doveva, perché è stato il prefetto di Roma Franco Gabrielli ad imporre la limitazione dello sciopero al sindacato proclamante, l’OrSa. Proclamato come sciopero di una giornata, era stato ridotto a quattro ore: in protesta contro la decisione del commissario prefettizio di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca di sospendere la tradizionale astensione dei dipendenti capitolini per il Natale di Roma, i sindacati di Atac Roma si erano mobilitati. Ma l’autorità governativa, per evitare disagi alla cittadinanza, aveva ridotto lo sciopero da una giornata a quattro ore di turno: così, gli autisti hanno inviato i certificati medici.

ATAC ROMA, SCIOPERO E CERTIFICATI MEDICI PARALIZZANO LA CITTÀ

Malattie estemporanee e improvvise per qualcosa come 26 autisti e macchinisti contemporaneamente. Qualcosa su cui, scrive il Corriere della Sera nella cronaca di Roma, la dirigenza di Atac – guidata dal nuovo DG Marco Rettighieri – ha intenzione di fare luce al più presto.

La vicenda ricorda quella del Capodanno 2015 con le assenze in massa dei vigili urbani. In questo caso i 26 malati su 121 macchinisti hanno costretto a sospendere il servizio dalle 8.30 alle 12.30, con i bus presi d’assalto da chi doveva andare al lavoro o a scuola. Ressa ai capolinea e alle fermate, ma anche traffico impazzito, soprattutto in direzione centro, con ripercussioni anche nel pomeriggio alla chiusura degli uffici. Insomma un’altra giornata campale. Visite fiscali anche per alcuni autisti dei bus e macchinisti dei treni, mentre sono state respinte tutte le richieste di permessi per la «104», ovvero l’assenza dal lavoro per assistere familiari bisognosi d’aiuto. L’Sos dell’azienda è partito poco prima della conclusione dello sciopero: «Troppe assenze e richieste di permessi in coincidenza con lo sciopero, in particolare sulla linea B della metropolitana risultano scoperti il triplo dei turni rispetto alla media»

 

 

Il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia si è già scagliata contro la gestione della vicenda.

Sul fronte opposto i sindacati che sostengono come l’abbondanza di visite mediche sia dovuta allo stress dei dipendenti.

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Critiche che l’Usb respinge con forza. «È vergognoso che si scarichi ogni responsabilità sui lavoratori, significa attizzare il fuoco fra utenti e autisti – spiega Michele Frullo della sezione Lavoro -. La malattia è la conseguenza dell’accordo in vigore dal luglio scorso che aumenta i carichi di lavoro e acuisce problemi di salute e di sicurezza. Dopo le ripetute aggressioni ai dipendenti Atac negli ultimi giorni, dire che ci sono stati “troppi autisti malati”, come ha fatto l’Atac, significa criminalizzare i lavoratori».

Sulla questione si muove già il garante degli Scioperi, Roberto Alessi, che ha già chiesto “tutti i dati sull’adesione allo sciopero, le richieste di permesso e le comunicazioni di malattia”; questo, sul fronte della valutazione di condotta antisindacale – per un’agitazione che, secondo via Prenestina, avrebbe coinvolto solo il 10% dei lavoratori, secondo i sindacati che hanno convocato lo sciopero oltre il 70% – mentre parallelamente si muove la procura.

La risposta dell’Atac è stata immediata. ««Abbiamo mandato visite fiscali a tappeto», ha annunciato il dg Marco Rettighieri. Seguiranno relazioni dei medici e, in caso di irregolarità, l’azienda potrebbe presentare denunce in procura

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