Amministrative a Roma, Berlusconi abdica. Pronto a mollare Bertolaso per Meloni

Scaricare Guido Bertolaso per evitare l’implosione di Forza Italia. Volente o nolente, Silvio Berlusconi sembra essersi ormai convinto che non ci sia altra strada che cambiare cavallo in extremis per le Elezioni Comunali 2016 a Roma per convergere su Giorgia Meloni.

BERLUSCONI VERSO IL SOSTEGNO IN EXTREMIS A GIORGIA MELONI

Più che un coupe de theatre, nel classico stile dei colpi a sorpresa del Cav, la scelta è in realtà forzata, di fronte alle pressioni degli ultimi fedelissimi. E alle minacce evocate di scissione: «Con Bertolaso candidato sarà la morte di Forza Italia, andremo a schiantarci. Sarà la resa a Salvini», lo avevano avvertito i suoi, di fronte a sondaggi «da incubo» e al pericolo di un isolamento azzurro alle Amministrative del 5 giugno. Ma Berlusconi si era intestardito nel sostegno al suo “Rudy Giuliani”.

Ora, alla vigilia del debutto al Pincio della campagna elettorale della leader di Fratelli d’Italia-An, il destino dell’ex sottosegretario sembra però segnato. Si era preso altre 24 ore per riflettere il Cav. Ma di fronte al rischio dell’ennesima faida interna, il leader non sembra avere altra alternativa che recuperare la foto (sbiadita) di Bologna. Certo, serve ora convincere lo stesso Bertolaso, tutt’altro che convinto ad abbandonare la corsa. Ma, spiegano fonti azzurre, la decisione potrebbe essere ufficializzata nel corso di un ufficio di presidenza del partito giovedì mattina.

Perché, sondaggi alla mano, nell’incontro in notturna di Palazzo Grazioli con i capigruppo e i big romani, da Antonio Tajani al senatore Maurizio Gasparri, il partito è tornato a insistere per far saltare la candidatura dell’ex capo della Protezione civile.

Nel bivio tra Alfio Marchini, l’imprenditore sedotto e scaricato, e Giorgia Meloni, sarà l’ex ministra ad avere la meglio, al di là dell’irritazione del Cav per il suo comportamento. Il motivo? Il messaggio arrivato al Cav dagli amministratori che già governano con Lega e Fdi-An (come Giovanni Toti in Liguria) e dai parlamentari è quasi unanime: «Perché sacrificarsi per un candidato che faticherebbe a raggiungere la doppia cifra?». A questo punto, meglio recuperare il mantra dell’unità con Salvini e Meloni, fingere una ritrovata convergenza del centrodestra. E allontanare il rischio che il partito deflagri sullo sfondo del Campidoglio. Anche perché, come spiegavano dal Senato, «Fi ha ormai logorato la candidatura di Marchini». E lo stesso candidato offre poche prospettive. Certo, sullo sfondo del Campidoglio la decisione sembra ormai quella del passaggio di consegne. Quasi una resa del Cav al duo Salvini-Meloni sullo sfondo del Campidoglio. Ma non sembra esserci altra scelta. Resta soltanto l’ultimo scoglio. Convincere Bertolaso.

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