Denis Verdini, sesto processo: rinviato a giudizio per bancarotta aggravata

18/04/2016 di Redazione

Il senatore Denis Verdini è stato rinviato a giudizio stamani dal gup del Tribunale di Firenze, Dolores Limongi, per il fallimento della Società Toscana di Edizioni (Ste), che pubblicava “Il Giornale della Toscana” fino all’ottobre 2012. Lo riporta l’Adnkronos. L’accusa è di bancarotta aggravata. La prima udienza è prevista il 14 marzo 2017 per il parlamentare di Ala (il gruppo parlamentare salvagente del governo fondato dal senatore toscano dopo il divorzio da Berlusconi, ndr).

 

DENIS VERDINI RINVIATO A GIUDIZIO PER FALLIMENTO STE

Si tratta del sesto rinvio giudizio di Denis Verdini in due anni. In questo caso, il leader di Ala, secondo l’atto di accusa della Procura di Firenze, è imputato nella sua veste di socio di maggioranza e “amministratore di fatto” della società editrice. Con Verdini – riporta l’Adnkronos – sono stati rinviati a giudizio anche il deputato di Ala Massimo Parisi, ex coordinatore regionale toscano di Forza Italia e già amministratore delegato della Ste, Girolamo Strozzi Guicciardini, ex presidente del consiglio di amministrazione della Ste, Enrico Luca Biagiotti, ex membro del cda, e Pierluigi Picerno, ex amministratore delegato e poi liquidatore della Ste dichiarata fallita nel febbraio 2014. Tutti e cinque gli imputati sono accusati in concorso di bancarotta fraudolenta, perchè, secondo il pm Luca Turco, mentre la Ste era in stato di insolvenza avrebbero compiuto atti di distrazione di capitali dal suo patrimonio quando già era in grave perdita.

DENIS VERDINI RINVIATO A GIUDIZIO, LE ACCUSE DEI PM

Per la Procura, tra le circostanze che avrebbero provocato il fallimento della Ste comparirebbe un’operazione da 2 milioni e 600mila euro, somma che sarebbe finita nei conti correnti di Verdini e Parisi per 1,3 milioni ciascuno. Verdini ha contestato la ricostruzione della Procura, facendo presente che l’operazione è stata corretta e funzionale alle attività patrimoniali della Ste, che non avrebbe subito alcun danno. L’avvovato Massimo Rocchi, difensore di Verdini, ha sostenuto che, in base alla giurisprudenza, si è di fronte ad un caso di bancarotta “riparata”, e quindi non ci sarebbe reato, dato che due anni prima del fallimento sono rientrati non 2,6 milioni di euro ma ben oltre 5 milioni.

TUTTI I PROCESSI DEL SENATORE TOSCANO

Ma quali sono gli altri processi in cui è coinvolto Verdini? C’è quello sull’appalto per la Scuola Marescialli di Firenze, che gli è costato la condanna a due anni di reclusione (con pena sospesa) per concorso in corruzione. Ma non solo. Altra vicenda è quella sulla P3. In questo caso Verdini è accusato, insieme all’ex senatore Marcello Dell’Utri, di corruzione, illecito finanziamento e abuso d’ufficio. Accuse che Verdini ha già bollato come “millanterie” durante un’audizione lo scorso 23 ottobre. Prima di auto-definirsi come «un facilitatore», ironico, con citazione da Pulp Fiction: «Risolvo i problemi come Wolf».

C’è poi il processo per bancarotta sulla vicenda del Credito cooperativo fiorentino (da lui presieduto per 20 anni, fino all’indagine sulla P3 nel 2010, ndr). Fino all’accusa di finanziamento illecito ai partiti, per una presunta plusvalenza nell’acquisto di un immobile in Via della Stamperia a Roma. Fino al rinvio a giudizio per “truffa ai danni dello Stato“: una vicenda legata ai 20 milioni di euro di fondi per l’editoria passati dal Credito cooperativo alla stessa Ste.

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