Panama Papers, Mossack Fonseca: «Vittime di un hacker»

Panama Papers, parla per la prima volta lo studio panamense Mossack Fonseca, pietra angolare dello scandalo finanziario che sta facendo tremare i grandi del Pianeta. Lo studio di avvocati, fondato nel 1977, ha dichiato di essere stato vittima di un attacco hacker e per questo ha presentato una denuncia.

PANAMA PAPERS, LE ACCUSE DI ROBERT FONSECA MORA

Lo studio al centro di Panama Papers, spiega L’Express, ha quindi dichiarato di essere stato colpito da un attacco hacker proveniente da server esteri. Robert Fonseca Mora, direttore e co-fondatore dello studio, lamenta di come nessuno nella stampa mondiale abbia parlato di un attacco informatico, aggiungendo che la diffusione dei documenti da parte degli hacker è l’unico crimine commesso in questa storia. Nei giorni scorsi lo studio Mossack Fonseca aveva attaccato dicendo che Panama Leaks è un crimine contro l’integrità di Panama. L’uomo si è inoltre lamentato del fatto che con lo scandalo si sia violata la vita privata dagli investitori.

PANAMA PAPERS, «SIAMO SORPRESI CHE NESSUNO ABBIA SEGNALATO UN CRIMINE»

Panama Papers ha portato alla diffusione di 11 milioni di documenti e questa sparizione senza condanna ha turbato lo studio: «Abbiamo scoperto che la privacy delle persone non ha alcun valore -ha continuato Ramon Fonseca ripreso dalla BBC– e siamo sorpresi che nessuno abbia detto ‘ehi ma qui c’è un crimine in atto’». Lo studio Mossack Fonseca ha inoltre condannato i network che hanno avuto un accesso non autorizzato ai documenti ribattezzati “Panama Papers” estrapolando i dati contenuti al di fuori del loro contesto. Lo studio ha inoltre minacciato azioni legali contro coloro che hanno diffuso dati sensibili.

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