Libia, cala la tensione: il governo di Tripoli si arrende a quello di unità

06/04/2016 di Redazione

Sembrano ridursi le tensioni in Libia legate alla nascita di un nuovo governo con l’appoggio delle Nazioni Unite. L’esecutivo di Tripoli si è infatti arreso a quello di unità nazionale.

LIBIA, IL GOVERNO DI TRIPOLI SI ARRENDE A QUELLO DI UNITÀ NAZIONALE

Nella serata di ieri una settantina di deputati del Congresso di Tripoli (Gnc) hanno dichiarato il proprio appoggio al governo del premier designato Fayez al Sarraj e lo scioglimento dell’organismo, ora definito ‘Consiglio di Stato’. L’incontro, stato a quanto riportato dai media, è stato presieduto dal vicepresidente del Gnc Saleh Makhzoum e ha radunato circa 94 deputati. Ma per un altro gruppo di rappresentanti che non hanno partecipato, l’incontro sarebbe illegale. Ieri il governo del Gnc, guidato dal premier Khalifa Ghwell, ha annunciato le proprie dimissioni.

La notizia è rimbalza nella serata di ieri, quando un comunicato dell’esecutivo dei ribelli di Al Ghwell ha annunciato di «cessare le proprie funzioni esecutive, ministeriali e presidenziali per mettere fine allo spargimento di sangue e alla divisione del paese».

LIBIA, LE AMBASCIATE RIAPRONO

Dunque dovrebbe proseguire a Tripoli la corsa alla riapertura delle ambasciate. La Tunisia ieri ha annuncia il ripristino della sua sede, mentre la Francia fa sapere di volerlo fare in breve tempo. Nella partita per il ritorno delle rappresentanze della comunità internazionale nella capitale libica anche l’Italia punta a essere tra i primi Paesi occidentali a rimetterci piede.

LIBIA, IL NODO DEL GOVERNO DI TOBRUK

Le tensioni in Libia non sono comunque svanite del tutto. Nel paese resta ora da sciogliere il nodo Tobruk. Il Parlamento di Tobruk ha infatti respinto ieri le sanzioni dell’Onu contro Aguila Saleh, il presidente dell’Assemblea che ancora non ha dato alcun via libera al nuovo governo di Tripoli Sarraj. Il governo di Abdullah al-Thinni, nominato da Tobruk, continua ad alzare muri con il ministero della Giustizia che ha definito «illegale» le attività del Consiglio presidenziale.

(Foto di copertina: il premier Sarraj. Fonte: archivio Ansa. Credit: EPA / STR)

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