Michele Emiliano attacca: «Da Renzi un regalo scandaloso ai petrolieri»

04/04/2016 di Redazione

Michele Emiliano non le manda a dire a Matteo Renzi con cui, per stessa ammissione del governatore della Puglia, non parla da 8 mesi. E in un’intervista concessa a Luca Telese per Libero lancia il suo attacco, o meglio la sua critica politica, all’indirizzo dell’esecutivo, dell’ex ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e a Matteo Renzi.

MICHELE EMILIANO: «FEDERICA GUIDI? NON UN EPISODIO ISOLATO»

Michele Emiliano si è detto “non stupito” dell’intercettazione di Federica Guidi, una prova dell’aiuto da parte dell’esecutivo a un gruppo specifico di persone:

«Non un episodio isolato o un frutto del caso. È una intercettazione che nasce da una scelta politica sbagliata. Non a caso noi la combattiamo da mesi. La mia tesi è facilmente dimostrabile mettendo in fila tutto quello che è accaduto. C’è stato un regalone del governo ai signori del petrolio»

Un “regalone” che si basa sulle

«Sulle scelte politiche compiute dal governo e messe nero su bianco con il decreto Sblocca italia, che io da ora per comodità chiamerei direttamente lo “sblocca-trivelle”. Così almeno i cittadini capiscono a cosa serviva»

MICHELE EMILIANO: «IL 17 APRILE TUTTI A VOTARE»

Michele Emiliano, da sempre avverso all’idea della presenza di trivelle nel mare, coglie l’occasione per sottolineare come il caso di Tempa Rossa rappresenti una via possibile per una presa di coscienza da parte degli italiani:

«Bisogna andare a votare tutti il 17 aprile. È in ballo l’ eliminazione di un regalo scandaloso ai petrolieri. La mia? Una critica politica. Il Pd dovrebbe dare priorità alle esigenze dei cittadini»

Il referendum per Michele Emiliano è molto importante non tanto per il suo significato in sé ma per il messaggio politico che racchiude, un messaggio che supera quanto fatto dal governo e che trova fondamento nei governi Berlusconi e Monti. Inoltre si sottolinea come fosse prevista la presenza di una trivella di fronte a Polignano a Mare, una delle località più belle e rinomate d’Italia:

«Il referendum è stato uno strepitoso successo. I quesiti, che erano sei, hanno già vinto, perché hanno costretto Renzi a riscrivere la legge per disinnescarli. Però è di importanza vitale. Il governo Berlusconi, e poi Monti, avevano vietato le ricerche e le estrazioni entro le 12 miglia dalla costa. È stata introdotta una deroga per le richieste già avanzate. Poi Il Mise, il ministero della Guidi, lavora su questa norma e tira fuori una mostruosità: solo in Puglia 12 richieste di estrazione al largo. Tra gli orrori che questa norma avrebbe partorito c’ era una piattaforma al largo di Polignano a mare. Ma si rende conto? Come se mettessero una raffineria davanti a Copacabana»

MICHELE EMILIANO: «MAI INCONTRATO FEDERICA GUIDA SULLE TRIVELLE»

Michele Emiliano ha cercato di contattare Federica Guidi ma non è stato possibile. Anche il rapporto con la sua vice, Simona Vicari, non è stato esente da problemi:

«Ho cercato il ministro. Ma la Guidi, su questo tema, si è rifiutata di incontrare sia me che gli altri governatori. Un comportamento di una gravità inaudita. Avevo parlato con la sottosegretaria Vicari. Un giorno ci lasciammo con un appuntamento: ci vediamo tra una settimana con il ministro. Sparita. Lo Sblocca Italia è stato concepito nel ministero con la logica e i modi che ho illustrato, però – dal loro punto di vista – fanno un errore enorme. Il testo che avevano preparato non conteneva le norme per imporre le “opere connesse”»

Michele Emiliano si riferisce al caso di Tempa Rossa ma coinvolge anche la sua Regione:

«Si accorgono che a Tempa Rossa non possono fare quello che vogliono senza passare per le regioni. Le compagnie insorgono, non vogliono impicci. Era un emendamento per fregare la Puglia. Fu concepito quella notte, in quel modo, e – giustamente – Vendola lo impugnó subito davanti alla Corte Costituzionale»

Michele Emiliano nega di essere un massimalista ambientalista ma ne fa una questione di metodo:

«Quando noi facciamo il referendum il governo cerca disperatamente di scongiurare il voto. Per nulla. Sono un pragmatico non ideologico che fa quello che ritiene il meglio per la sua regione. Provo a immaginare l’ impatto ambientale del gasdotto che deve collegare Taranto a Viggiano. Non sono contrario al gasdotto in linea di principio. Ma di certo se si pretende di farlo senza che la regione sappia né come, né dove né quando sarà costruito. Non sono un uomo che decide in nome delle ideologie. Ad esempio, se in cambio si pagasse la bonifica dei siti contaminati. Certo non gratis per aiutare i petrolieri»

MICHELE EMILIANO: «SERVE ALZARE LE TARIFFE PER IL PETROLIO»

Michele Emiliano risponde a coloro che ritengono che il decreto che ha fatto scattare il caso che ha portato alle dimissioni di Federica Guidi ponga le basi su un interesse strategico nazionale:

«L’ attività estrattiva equivale al 10% del fabbisogno. La differenza di costo fra quello che compriamo all’estero e quello che compriamo in Italia non c’è. Il petrolio italiano lo paghiamo a prezzo di mercato. Però le compagnie pagano royalties moderate. Sarebbe servito alzare le tariffe. Lo so che finché c’era la Guidi avevano una ministra che non ragiona come uno statista ma come una imprenditrice della Ducati Energia. Non è una mia impressione ma è quello che lei stessa scrive al Corriere della sera, spiegando che le regioni sono solo impicci e seccature»

MICHELE EMILIANO: «RENZI? HA FATTO MARCIA INDIETRO SULLE TRIVELLAZIONI NELLE 12 MIGLIA»

L’addio di Federica Guidi per Michele Emiliano dal punto di vista politico è un bene ma ora la risposta deve arrivare da Matteo Renzi:

«Renzi Si è dovuto rimangiare le trivellazioni nelle 12 miglia e poi il titolo unico secondo cui il governo faceva questo altro favore ai lobbisti: se io ti do il permesso di ricerca ti devo dare automaticamente anche il permesso di estrazione se trovi il petrolio. Se assumi il punto di vista del petroliere servono certezze, se hai quello dei cittadini, devi capire se era utile o dannoso, se costa tanto o poco. No?».

MICHELE EMILIANO: «LE MIE CRITICHE A RENZI? L’ARTICOLO 97 DELLA COSTITUZIONE VALE PER ME E PER LUI»

I due sembrano parecchio distanti visto che non si parlano da quando Michele Emiliano è diventato governatore della Puglia:

«Con Renzi non ho mai parlato da quando sono presidente della Regione. Giuro. Con tutti i ministri ho sempre avuto ottimi rapporti. Con lui da otto mesi silenzio. Se lo sentissi? Gli direi che bisognerebbe anzitutto lanciare una legge sulle modalità di partecipazione dei territori alle scelte strategiche. Non sfido la segreteria per la leadership, Sono l’ unico tra quelli che hanno votato Renzi che in questo momento non ha una relazione politica con lui. Ma le istituzioni vengono prima delle ambizioni e delle beghe di partito. Le mie critiche? Non so se ci rimane male, ma non importa: l’ articolo 97 della Costituzione che definisce il principio di imparzialità vale per me come per lui. E le critiche fanno parte della nostra tradizione. È una nostra ricchezza».

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