Le Iene e i manga giapponesi “per pedofili”: bufera su Facebook contro il servizio

01/04/2016 di Valentina Spotti

Sta facendo molto discutere, sul web, il servizio de Le Iene andato in onda durante la puntata di ieri sera sui cosiddetti Maid Cafè giapponesi, locali dove gli uomini possono intrattenersi con ragazzine minorenni, chiacchierando con loro dietro pagamento di una tariffa ben precisa. A scatenare le perplessità e l’accesa reazione del pubblico, comunque, è il fatto che il servizio realizzato da Nadia Toffa considera le ragazze dei Maid Cafè come prostitute, associando anche tutto il filone della rappresentazione delle ragazzine nei manga e negli anime, presentando il concetto alla stregua dalla pedopronografia.

LE IENE, IL GIAPPONE E IL SESSO

A ben vedere, il servizio di Nadia Toffa racconta tante cose tutte insieme: il fenomeno dei Maid Cafè e delle idol, la rappresentazione delle bambine come oggetti sessuali nei fumetti e nei cartoni animati nipponici, l’affettività dei giapponesi e il loro rapporto con il sesso, il progressivo invecchiamento della popolazione giapponese e il fatto che la detenzione di materiale pedopornografico è diventato reato, in Giappone, soltanto pochi anni fa.

IL SERVIZIO DELLE IENE SULLE RAGAZZINE GIAPPONESI

Le telecamere de Le Iene seguono uomini adulti che si intrattengono a chiacchierare con ragazzine minorenni nei locali, dopo aver stabilito il prezzo dell’incontro sulla pubblica strada, entrano in locali dove ragazze vestite da scolarette mimano atti sessuali attraverso un vetro, si addentrano in sale da concerto dove uomini più o meno giovani ballano davanti alle idol, giovani cantanti che si esibiscono quotidianamente davanti a un pubblico quasi esclusivamente maschile, uomini in cerca di un “ricordo della propria giovinezza” e della purezza dell’infanzia. E, sopratutto, viene mostrata una carrellata di manga, fumetti, e di anime, cartoni animati che, secondo quando mostrato da Le Iene, sarebbero zeppi di storie di bambine violentate da adulti, sottolineando che si tratta di prodotti perfettamente legali che trattano un tema socialmente sdoganato e accettato, che farebbe parte dell’immaginario collettivo dei giapponesi. La domanda Nadia Toffa arriva puntuale: si tratta di fantasie in quanto tali o di fantasie che vorrebbero essere messe in pratica, incentivando la pedofilia?

IL PUBBLICO CONTRO LE IENE

Il pubblico de Le Iene è insorto contro il servizio: in effetti il servizio – girato nel quartiere Akihabara di Tokyo, pieno di negozi di manga, ma anche di posti dove si vendono articoli per adulto – è stato montato in modo tale da fornire una certa immagine del Giappone, degli uomini giapponesi e dei prodotti come anime e manga, presentati come il seme della pedofilia e della pedopornografia. C’è chi sottolinea che i Maid Cafè sono fenomeni di costume e che le ragazze che si trovano in questi luoghi non si prostituiscono e non offrono alcun tipo di prestazione sessuale, e chi invece accusa il programma di Italia 1 di aver dato un immagine fuorviante del Giappone e della cultura giapponese mescolando diversi temi per arrivare a dimostrare una natura depravata di prodotti culturali e fenomeni di costume realmente esistenti ma ovviamente non rappresentativi della cultura giapponese nella sua totalità. E i commenti sono indignati:

(Photocredit copertina: Mediaset/Le Iene)

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