Il paese europeo con stipendi da fame

27/02/2012 di Dipocheparole

Indovinate qual è?

Un paese con stipendi bassi, rispetto al Pil. E il problema è persino sul lordo, nonostante chi guadagni anche cifre apprezzabili si veda scippare gran parte degli emolumenti da uno Stato inefficiente e incapace di avere un welfare da paese civile. E’ l’Italia secondo Eurostat, come spiega un bel grafico di Repubblica:

Spiega l’articolo a firma di Roberto Petrini:

Secondo i dati dell’Eurostat, il braccio operativo statistico della Commissione di Bruxelles, in Italia lo stipendio medio lordo, comprensivo di tutti gli accessori, dalla tredicesima agli straordinari, è di 23.406 euro annui contro i 41.100 euro della Germania. In altre parole lo spread tra l’Italia e la Germania è del 43,05 per cento: questa è la differenza che separa i salari medi tedeschi da quelli del nostro Paese. I dati, contenuti nel recente “Labour market statistics”, giungono nel pieno del dibattito sul mercato del lavoro e sulla necessità di restituire potere d’acquisto al lavoro dipendente attraverso lo strumento fiscale. A rendere ancora più disarmante la fotografia è la classifica generale del 2009: retribuzioni più basse di quelle italiane ci sono solo a Malta, in Portogallo, in Slovenia e in Slovacchia.

E, più in dettaglio:

L’ITALIA è quintultima in Europa nella classifica delle retribuzioni lorde. Su livelli inferiori ci sono solo quelle di Malta, Portogallo, Slovenia e Slovacchia. Secondo l’indagine Eurostat, relativa al 2009 – l’anno più recente per un confronto omogeneo – in Italia un dipendente di un’azienda con almeno dieci persone ha guadagnato in media 23.406 euro lordi, il livello più basso non solo tra i grandi Paesi della moneta unica (la Germania si colloca a 41.100 euro, la Francia a 33.574, la Spagna a 26.316). Anche in Grecia – stando ai dati del 2009 – si guadagna di più: 29.160. Solo la devastante crisi-default di Atene ci ha consentito il sorpasso: i dati 2012 segnalano che la media degli stipendi è ora scesa a quota 11.064 euro.

Share this article