Il Ministero dell’Interno cerca un giornalista gratis

Il Ministero dell’Interno cerca un giornalista che possa lavorare gratis nel campo della comunicazione sull’immigrazione. A lanciare l’avviso è il Dipartimento delle Libertà civili e l’Immigrazione del Viminale, che il 9 marzo ha pubblicato un bando per l’individuazione di un giornalista professionista per la cura dei rapporti con la stampa nazionale e internazionale con esperienza nella comunicazione istituzionale di almeno 3 anni. La comunicazione ministeriale sta suscitando una serie di polemiche.

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ECCO COME IL MINISTERO DELL’INTERNO CERCA UN GIORNALISTA GRATIS

Si tratta di una collaborazione occasionale dove è richiesta una ottima conoscenza dell’inglese e l’iscrizione all’albo dei giornalisti professionisti. Chi verrà scelto dovrà occuparsi della «individuazione e adozione delle forme innovative di comunicazione che aumentino l’efficacia e la trasparenza nei confronti degli utenti» e della «valorizzazione delle attività relazionali, sociali e culturali della Direzione centrale».  Interessante anche la tempistica stabilita nel bando:

L’incarico avrà durata di un anno e non potrà essere prorogato o rinnovato

Un anno gratis senza possibilità di carriera futura, con mansioni di rilievo, volontarie, gestite da chi è un giornalista professionista a tutti gli effetti. Resta da capire quanto sia compatibile una carica simile con le regole previste nell’ordine professionale nonché come sia inquadrato un simile ruolo senza alcun pagamento con le leggi vigenti previste nella pubblica amministrazione.

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MINISTERO DELL’INTERNO E IL GIORNALISTA GRATIS: FNSI “RITIRATE QUEL BANDO”

Una proposta «inaccettabile, oltre che offensiva», ha commentato il sindacato dei giornalisti FNSI. Il segretario generale, Raffaele Lorusso, il presidente, Giuseppe Giulietti, e il segretario aggiunto e presidente della Commissione lavoro autonomo della Fnsi, Mattia Motta non hanno dubbi:  «Quel bando va immediatamente ritirato. È inconcepibile pretendere una “complessa attività professionale” ad “alto contenuto specialistico”, da affidare ad un giornalista professionista con certificata esperienza pluriennale, ma a titolo gratuito». FNSI sottolinea come sia inammissibile l’esclusione dalla selezione degli iscritti nell’elenco dei giornalisti pubblicisti, individuando una chiara violazione della legge 150 del 2000.

«L’attività giornalistica, al pari di tutte le altre attività professionali – chiosano Lorusso, Giulietti e Motta –, non può mai essere a titolo gratuito. Il bando pubblicato dal ministero dell’Interno offende il decoro della professione giornalistica e la dignità di migliaia di giornalisti che aspirano ad una occupazione stabile e ad una retribuzione adeguata. Per queste ragioni è auspicabile che venga immediatamente ritirato».

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