Omicidio Luca Varani: «Quei video orribili sul cellulare di Marc»

13/03/2016 di Redazione

Omicidio Luca Varani, continua il rimpallo di accuse fra i due killer dello studente torturato e ucciso a Roma dopo un festino lungo tre giorni. I due, ora ascoltati dagli inquirenti, sono un fiume in piena di accuse, ed emergono giorno dopo giorno particolari inquietanti sul loro rapporto. Ne parla oggi Il Corriere della Sera.

MARC PRATO E MANUEL FOFFO

Manuel Foffo in particolare “sfrutta” gli interrogatori come se fossero una sorta di confessionale, rivelando anche particolari sulla sua situazione familiare

«Volevo uccidere mio padre, forse per questo ho combinato tutto questo, volevo vendicarmi di lui», dice in uno di questi momenti Manuel Foffo. E se la frase non basta a ricavare il movente che ancora manca — non uno razionale, almeno — aiuta a capire qualcosa in più della personalità di chi ha ucciso, insieme a Marc Prato, il 23enne Luca Varani. Il loro legame, qualcosa di forte e ancora non chiaro, più profondo di una tre giorni di sesso e droga, nasconde forse una chiave importante sul buio delle loro menti. Qualcosa che poi il delitto ha incrinato, spingendo i due ad accusarsi a vicenda. «Manuel era impazzito, ne ero infatuato e l’ho assecondato», è la versione di Prato. «Mi sentivo minacciato da lui. Sul suo telefono mi ha mostrato video di donne stuprate e bambini nudi», rivela Foffo. I suoi ricordi vengono fuori un pezzo alla volta. Frammentari ma attendibili, secondo chi indaga.

Proprio sulla figura del padre potrebbe trovarsi una chiave per “comprendere” la violenza di cui è stato vittima Luca Varani

«Il momento in cui ho perso il controllo di me stesso — dice il 28enne — credo sia quando tra me e Marc è uscito l’argomento di mio padre. Io e Marc abbiamo iniziato a parlare a lungo di mio padre e questa cosa mi ha fatto “venire il veleno”, avevo una forte rabbia interiore. Questo dialogo è durato fino alle 2.30 di giovedì. Erano davvero sinceri e lui mi guardava con uno sguardo criminale»

E ancora

«A 18 anni ha regalato a un altro il mio motorino che ho amato tanto. Poi volevo una Yaris, ma lui mi diceva che era poco resistente. Ho un forte risentimento verso di lui perché entrambi vogliamo avere ragione». Manuel si sentiva poi messo ai margini dal padre nella gestione del ristorante, cosa per la quale gli viene preferito il fratello Roberto

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