Elezioni Roma 2016 | Quel piano di Salvini per far saltare Guido Bertolaso

09/03/2016 di Redazione

Guido Bertolaso rischia: il piano di Salvini per farlo saltare dalle Elezioni Roma 2016

Sarà un referendum sul suo nome, ma Matteo Salvini sembra tramare già per farlo fuori in vista delle Elezioni Roma 2016. Per il candidato Guido Bertolaso, prima chiesto dal centrodestra e poi scaricato da Matteo Salvini, non resta che lo scudo di Silvio Berlusconi. Ma il passaggio delle “gazebarie”  (così come sono state definite le primarie finte con cui gli attivisti dovranno decidere se condividere o meno la candidatura di Bertolaso, unico nome sulla scheda) è a dir poco rischioso. Perché in casa leghista intendono continuare a picconare i presunti alleati, Fi e Fdi. E sono pronti a far saltare pure il nome dell’ex capo della Protezione Civile: secondo quanto riporta il quotidiano “La Stampa“, portando le proprie truppe a votare “no” sulla scheda.

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GUIDO BERTOLASO E IL PIANO SALVINI PER FARLO SALTARE ALLE ELEZIONI ROMA 2016

Guido Bertolaso rischia così di venire silurato. Lo stesso Massimiliano Fedriga, ospite alla trasmissione Omnibis, aveva avvisato dietro le quinte: «A queste consultazioni di Forza Italia si può votare sì… ma immagino si possa votare anche no. E se Bertolaso venisse bocciato, Berlusconi dovrebbe prenderne atto». Un messaggio che anticipa un avviso di sfratto al candidato in pectore “congelato” e sconfessato dai leghisti. Spiega “La Stampa” come ci sarebbe anche un piano nel caso la “congiura” nel voto segreto non vada in porto. Ovvero, la corsa solitaria. Con un possibile “patto di desistenza” con i 5 Stelle:

I leghisti mettono in conto anche un controllo capillare del voto da parte dei forzisti. Decisi a non farsi travolgere dalle truppe cammellate di Salvini. Per questo il segretario del Carroccio ha pronto anche un piano di riserva, nel malaugurato caso Bertolaso venisse comunque incoronato dalle urne. Se infatti Berlusconi, come sembra, dovesse insistere, la Lega è già pronta a mollare gli ormeggi. E presentarsi da sola nella Capitale con un proprio candidato di bandiera per raccogliere quanti più voti possibile. Con quale volto? «Irene Pivetti potrebbe essere quella giusta», confida Fedriga. Ma ci sarebbe anche l’ipotesi di una corsa tutta sulla fascia destra, con un candidato lepenista come Francesco Storace.

 

«Se la lega converge su di me – dice l’ex governatore del Lazio – di sicuro prende una barca di voti». Ma è improbabile che regalare «una barca di voti» a Storace (o Pivetti) sia l’obiettivo di Salvini. Dunque perché tutto questo attivismo su Roma? Le voci più affidabili su quanto viene discusso a via Bellerio, sede federale della Lega, descrivono un quadro molto più credibile e interessante. Che chiama in causa direttamente il Movimento Cinque Stelle. Negli ultimi tempi infatti colpiscono i ripetuti attestati di stima che il segretario elargisce a due candidate grilline: la romana Virginia Raggi e la torinese Chiara Appendino.

GUIDO BERTOLASO, L’OMBRA DELLE GAZEBARIE

Salvini alla “Zanzara” ha confermato l’endorsement verso le due candidate grilline e avvisato: «Se nelle due città ci fosse un ballottaggio tra Pd e Grillo, voterei certamente per i candidati dei 5 Stelle». Tanto che “La Stampa” ipotizza lo scenario di un possibile patto non scritto Lega-M5S. In cambio del sostegno del Carroccio a Torino e Roma al secondo turno, tra Bologna e Novara i grillini potrebbero non forzare troppo. Di fatto, lasciando campo libero alla candidata leghista Lucia Borgonzoni alle Elezioni Bologna 2016 e al candidato del Carroccio Alessandro Canelli nel comune piemontese.

ELEZIONI 2016, SALVINI FLIRTA CON IL M5S. MA I GRILLINI SMENTISCONO “PATTI”

«Salvini, annusando la sconfitta di Lega e centrodestra a Torino e Roma, mette le mani avanti e dice che ad un ballottaggio voterebbe 5 stelle. È una semplice speculazione politica del segretario leghista in difficoltà, speculazione che fa comodo a qualche giornalista per inventare un fantomatico patto tra M5S e Lega su Bologna», ha replicato stizzito il candidato sindaco 5 Stelle a Bologna, Max Bugani. «Il M5S a Bologna è in corsa per andare al ballottaggio, vincere e governare il Comune. Nel caso non raggiungessimo il secondo turno non ci sarà mai nessuna “dichiarazione di voto” per altri candidati: siano della Lega o altre liste-partiti. [..] Matteo Salvini, se vuole fare qualcosa di serio e utile, pensi alla Tangentopoli leghista sulla Sanità in Lombardia e stacchi la spina a Maroni», ha attaccato il fedelissimo di Grillo. Soltanto fantapolitica quindi? Molto dipenderà anche dalla tenuta della coalizione di centrodestra. E dal verdetto delle “gazebarie”. L’ombra pesante per Guido Bertolaso.

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