Luigi Di Maio e la «bufala» sul referedum popolare per le adozioni gay

Oggi Luigi Di Maio, membro del direttorio M5S e vicepresidente alla Camera, ha dichiarato che «per le coppie omosessuali l’adozione sic et simpliciter va affrontata con un referendum popolare». «Se parliamo di temi etici così importanti è giusto coinvolgere il popolo italiano, non basta un Parlamento eletto con una legge incostituzionale». Si sono sollevate una serie di critiche, sia dall’Arcigay che sui social dove rimonta l’hashtag#dietrofrontM5S. Il problema però, al di là delle polemiche, è un altro: Di Maio ha risposto sul tema delle adozioni gay con un istituto che di fatto non esiste e se esisterà non sarà certo come lui sembra auspicare nella sua risposta al videoforum di Repubblica.

Tumblr di daninserie
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DI MAIO E IL REFERENDUM POPOLARE SULLE ADOZIONI GAY

A sollevare i dubbi è stata la deputata del Pd Giuditta Pini che su Facebook ha rilanciato:

Una domanda al vice presidente della camera Luigi Di Maio: ma questo referendum sulle adozioni gay… essendo nel nostro paese il referendum solo abrogativo (tranne per quelli di riforma costituzionale)… Insomma il M5S proporrebbe un referendum abrogativo su una eventuale riforma delle adozioni approvata dal Parlamento? Giusto per capire se sta prendendo in giro gli italiani o non sa da vicepresidente della Camera che il referendum propositivo in Italia non esiste

Attualmente il cosiddetto referendum popolare c’è e serve per deliberare l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge. Il referendum propositivo in Italia non esiste. E quando esisterà dovrà avere una legge (costituzionale) che lo regoli. Il ddl Boschi introduce questa nuova tipologia di istituto (propositivo e d’indirizzo) per favorire la partecipazione dei cittadini. Ammettendo che il referendum confermativo di ottobre sulle riforme costituzionali passi per i due tipi di referendum nuovi, quello propositivo e di indirizzo, serviranno comunque una legge costituzionale e una ordinaria. Immaginate l’iter di una legge costituzionale (come il Ddl Boschi per esempio) e iniziate a dormire sogni tranquilli. La cosiddetta consultazione auspicata dal 5 stelle se ci sarà sarà possibile dopo diverso tempo.

(in copertina foto ANSA / MATTEO BAZZI)

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