Raid Libia, il piano B di Italia e Usa: missione di terra con 5mila soldati

24/02/2016 di Redazione

Italia e Usa hanno un piano B per la Libia devastata dall’avanzata dello Stato Islamico, una soluzione alternativa alla macchina dei raid che comunque è già in azione. Se i bombardamenti non dovessero fermare la crescita del Califfato, verrebbe valutato l’intervento con truppe di terra, ovvero il sostegno occidentale ai soldati locali. L’idea di Roma e Washington è precisamente quella di abbandonare il parlamento di Tobruk, in Cirenaica, e l’armata del generale Khalifa Belqasim Haftar per puntare sull’armata di Tripoli.

 

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RAID LIBIA, IL PIANO B PER FERMARE L’AVANZATA DELL’ISIS

Il Parlamento di Tobruk ha perso ancora fiducia da parte dei paesi occidentali dopo che ieri ha rinviato il voto sul governo nato dalla mediazione dell’Onu. Il piano B (al quale, oltre a Italia e Usa, lavorano anche Francia e Gran Bretagna) ha dunque l’obiettivo di fermare l’espansione del feudo jihadista anche a costo di dividere il paese.  Scrive Gianluca Di Feo su Repubblica:

Al momento è una sorta di “ultima minaccia”, per cercare di sbloccare le resistenze di Tobruk ma potrebbe trasformarsi in fretta in un’opzione concreta. Con un ribaltamento di fronti: mentre a Tripoli il potere è in mano a formazioni islamiche più o meno moderate, il governo rivale aveva ispirazione laica e supporto occidentale. E con la prospettiva di dividere il paese in tre entità principali, che ricalcano l’antica organizzazione amministrativa ottomana: Tripolitania, Cirenaica e Fezzan. Una soluzione che potrebbe placare anche le potenze regionali, come Egitto, Turchia, Qatar ed Emirati.
Nella storica capitale verrebbero concentrati gli sforzi per debellare lo Stato islamico. Mobilitando le altre milizie più combattive, come lo schieramento di Misurata. E schierando in Tripolitania un contingente occidentale che contribuisca a difendere le infrastrutture chiave per la sicurezza e la ripresa economica: porti, aeroporti, oleodotti, terminal petroliferi. Una missione rischiosa, che verrebbe affidata all’Italia: il piano elaborato da oltre un anno che prevede “fino a cinquemila soldati”. Se ne è parlato tante volte, ma adesso la macchina militare e diplomatica sta accelerando. Perché lo Stato islamico avanza ogni giorno: ieri sera ci sono stati combattimenti proprio alle porte di Tripoli.

(Foto di copertina: ANSA / sabratha.gov )

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