Gli effetti dei bombardamenti russi in Siria

15/02/2016 di Andrea Mollica

I bombardamenti russi in Siria dal 30 settembre del 2015 sono stati più di 7 mila. Una missione militare che, come mostrano diversi studi così come i nuovi rapporti di forza emersi sui campi di battaglia, appare aver favorito molto più Assad rispetto all’indebolimento dell’ISIS promesso da Vladimir Putin.

BOMBARDAMENTI RUSSIA IN SIRIA DATI

Il cessate il fuoco in Siria appare una farsa. I bombardamenti russi in Siria continuano, così come quelli della Turchia, che ha incrementato il suo intervento nella guerra ai suoi confini per fermare l’avanzata dei curdi. Barack Obama ha telefonato a Vladimir Putin per chiedere lo stop alle missioni militari condotte contro i ribelli moderati, ovvero non legati al jihadismo sunnita, da quando l’esercito di Mosca ha iniziato la sua missione. I bombardamenti russi in Siria sono iniziati il 30 settembre del 2015, e si stima che finora il numero delle azioni condotte dall’aviazione siano più di 7 mila. Il 15 gennaio il ministero della Difesa russo aveva pubblicato i dati delle missioni aeree, che complessivamente erano state 5562. Nelle ultime settimane il loro numero ufficiale, confermato dai vari comunicati governativi, è cresciuto di almeno 1500 unità. Oltre 7 mila bombardamenti aerei, a cui vanno aggiunti i missili sparati dalle portaerei stazionate nel Mar Caspio. Il Governo di Mosca descrive i bombardamenti russi in Siria come una missione contro i terroristi, definizione che vale tanto per l’ISIS, quanto per le forze sunnite che si battono contro il regime di Bashar Assad. Uno studio dell’americano Institute for the Study of War evidenzia come nelle ultime settimane i bombardamenti russi in Siria si siano concentrati in aree dove non c’è il sedicente califfato islamico.

BOMBARDAMENTI RUSSI IN SIRIA ASSAD

I bombardamenti russi in Siria hanno colpito a febbraio in particolar modo la regione di Aleppo e Latakia, dove si concentrano le truppe ribelle sunnite anti Assad. Tra questi gruppi ci sono anche i jihadisti legati ad al-Qaida di al-Nusra, che sono però minoritari nell’area. I bombardamenti russi in Siria sono serviti per preparare l’avanzata delle truppe di Assad, formate dall’esercito regolare e dalle milizie sciite inviate da Iran e Hezbollah, il gruppo fondamentalista libanese. Un’avanzata che, nella zona di Latakia, ha favorito anche i curdi, che si sono così avvicinati alla frontiera turca, scatenando l’immediata reazione di Erdogan, che in Siria combatte per far cadere Assad ma sopratutto che si possa creare un’entità statuale dei curdi simile a quella che esiste in Iraq.I bombardamenti russi in Siria avrebbero provocato più di mille vittime tra i civili. Sono numeri contestati da Mosca, diffusi da gruppi vicini alle parti moderate della ribellione anti Assad come l’Osservatorio sui diritti umani in Siria. Human Rights Watch ha invece accusato l’aviazione di aver utilizzato bombe a grappolo, vietate dalle Convenzioni internazionali, nei suoi bombardamenti in Siria.

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