Giulio Regeni e quell’ultimo sms all’amico: «Sto uscendo»

10/02/2016 di Redazione

Un sms, un incontro e poi il silenzio. L’informativa sulla morte del giovane friulano Giulio Regeni sarà inviata alla procura di Roma con qualche elemento in più rispetto ai giorni precedenti. Dalle mail del ventottenne fino alle sue chat, il Corriere della Sera ricostruisce con la penna di Viviana Mazza e Virginia Piccolillo il lavoro fatto dagli inquirenti

Ci sono le chat su Facebook e le mail scambiate dal ventottenne con la rete dei conoscenti e delle fonti della sua ricerca. Ci sono gli interrogatori, compiuti anche in queste ore sui suoi amici rispediti in fretta in Italia, o giunti per il suo funerale. A partire da Gennaro Gervasio. È lui che Giulio doveva raggiungere la sera in cui è scomparso. Ed è lui a conoscere l’identità del misterioso personaggio che li aspettava entrambi quella sera perché, malgrado le sue precarie condizioni di salute, aveva acconsentito a vederli nel giorno del suo compleanno. Un nome che nessuno vuole fare per timore di ritorsioni della polizia. Ci sono i file del portatile che hanno aperto uno scontro con la procura di Giza. Il procuratore ha chiesto agli inquirenti romani, che lo hanno avuto dalla famiglia, di riconsegnarlo.

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GIULIO REGENI E L’ULTIMO SMS ALL’AMICO

Ad aiutare tutte le persone collegate a Giulio Regeni e quell’sms che il ragazzo inviò a un suo amico Amr Assad, ex ricercatore, ora curatore di mostre e traduttore. «Giulio non pensava di uscire quella sera», ha sottolineato l’amico.

«Sto uscendo»: secondo quanto riferisce Amr sono queste le ultime parole di Giulio, dette a Gennaro. Con un sms, inviato alle 18.52, Giulio aveva invitato anche lui. Ma Amr vede il messaggino solo un’ora dopo: alle 19.51. Lo chiama, ma trova il cellulare irraggiungibile. Gennaro, che pensava fosse uscito alle 20, non vedendolo arrivare, alle 20.18 e alle 20.23 prova a chiamarlo. Il telefono però, secondo quanto riferisce, «squilla a vuoto». Alle 20.25 riprova, ma è muto. E da quel momento in poi non verrà più riacceso e, a detta degli inquirenti egiziani, nemmeno ritrovato.

Perché Giulio Regeni si dà appuntamento con Gennaro a Tahrir? Perché avvisa con un sms? Il professore si preoccupa subito, chiama Noura, una amica di Giulio, ma lei non ne sa nulla. Contatta «tra le 22.30 e le 23» l’ambasciatore italiano, che si attiva. Alla polizia si recherà alle 8 del giorno dopo. Giulio da quel momento in poi è irrintracciabile.

(in copertina Giulio Regeni foto archivio Sindaci ragazzi Fiumicello)

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