Roberto Formigoni e il tweet omofobo contro il ddl Cirinnà: la Rete lo massacra

07/02/2016 di Boris Sollazzo

Roberto Formigoni, politico italiano e omofobo gretto. In un paese in cui un allenatore di calcio in trance agonistica si fa uscire un insulto omofobo e viene massacrato mediaticamente, mentre un ex presidente della Regione Lombaria (per 18 anni!) fa un tweet con insulti sessisti e usando la parola “checche varie” e trova solo il web a insultarlo, se lo può permettere.

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Se non fosse avvilente questa esternazione, ci sarebbe da ridere. Quando parla di crisi isteriche e non ricorda le sue reazioni a tweet indesiderati o di “bitransessuali” individuando, forse, una nuova tendenza ad altri del tutto sconosciuta.

Va detto che tra le tante reazioni indignate e alcune anche violente e, purtroppo, sullo stesso bassissimo piano dell'(ben poco) onorevole (allusioni a una sua possibile omosessualità nascosta, desunta da camicie e giacche improbabili, tweet indignati ma altrettanto omofobi), spiccano quelle di Lorenzo Guerini e Ivan Scalfarotto, Simona Ventura e Anna Paola Concia, compostissime e feroci nel definire quest’uscita infelice.

E si spera che si chiedano a Formigoni con forza le scuse. A tutti i suoi elettori, in primis, e a un paese che non merita un rappresentante così intollerante.

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