Parisse bestemmia in diretta prima di Francia-Italia di rugby: polemiche, poi le scuse

07/02/2016 di Boris Sollazzo

Non si dovrebbe mai entrare dentro uno spogliatoio. Mai. Anche se Sky, Mediaset o chi altri paga profumatamente per farlo, non si dovrebbe. Perché in quelle quattro mura o mentre si è tutti attorno a un pallone, abbracciati, prima di una partita importante, può volare di tutto. Ricordate la splendida scena iniziale de L’uomo in più di Paolo Sorrentino? Ecco, quella. E anche peggio, non sono tutti così “puliti” ed epici come Al Pacino in Ogni maledetta domenica, per intenderci

 

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Questa volta nell’occhio troppo impiccione della telecamera e, soprattutto, nell’occhio del ciclone, è Sergio Francesco Parisse, eroe del rugby nostrano, italiano d’origini argentine, che per caricare i suoi ha esagerato. E ha bestemmiato. La sfortuna è stata che l’imprecazione ha avuto risonanza nazionale, essendosi sentita in diretta tv, e il moralismo italico (e la superficialità dell’atleta, che poteva immaginare di essere “spiato”) hanno messo in secondo piano la grande prestazione degli azzurri allo Stade de France (sconfitti per 23-21 nella loro prima partita di questo Sei Nazioni, ma dominatori del match) per una polemica che ha portato alle scuse del terzo linea centro. Che ha provato a liquidare il tutto con una battuta “5 anni in Veneto mi han fregato”. Ben due volte, a dirla tutta. E con quella frase, ovviamente, se la prendono i veneti (su Il Mattino di Padova potrete trovare le rimostranze di una regione che in fondo, come la Toscana, dell’irriverenza al divino ha fatto un’arte).

Era diventato quasi un eroe dopo il drop tentato con coraggio e fallito di un nulla all’ultima azione, ora è trattato come un “colpevole”. Colpa di quell’occhio di DMax che non si è tirato indietro e di una foga agonistica eccessiva di chi giocava contro i rivali francesi nello stadio del suo club. Una colonna del nostro sport, uno dei quattro che ha superato le 100 partite in nazionale. Può succedere, godiamoci piuttosto questo 15 pieno di esordienti che ha fatto soffrire i transalpini e che ben fanno sperare per il futuro.

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