La truffa del sosia di Richard Gere

06/02/2016 di Redazione

Richard Gere da sempre è uno dei sogni romantici di molte donne, e per questo il nostro “sosia” romano, finito nei guai i giorni scorsi, doveva aver pensato di mettere a frutto una somiglianza con l’attore americano, “aiutata” anche da photoshop. Una truffa molto articolata quella sventata dalla polizia di stato, che potrebbe aver fruttato al sosia più di 100mila euro negli anni. Ne parla Il Messaggero.

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IL FINTO RICHARD GERE

Ecco come funzionava il piano

Il piano per truffare era ben congegnato. L’impiegato pubblicava on line offerte di lavoro, e quando gli arrivavano fotocopie di documenti e curricula vitae a fronte, lui clonava le patenti e le carte d’identità incollandovi a volte la foto dell’attore, altre volte la sua ritoccata con il photoshop.

Occhio, quindi, quando mandate in giro i vostri documenti. Ecco cosa se ne faceva

Con questi documenti apriva conti correnti con i nomi delle vittime e attivava utenze telefoniche per farsi contattare dai clienti dell’agenzia online della casa vacanza. […]Secondo gli investigatori l’uomo aveva deciso di puntare sulla somiglianza con l’attore per affascinare soprattutto le clienti donne. […] Quando l’affare arrivava alle battute finali, il finto agente immobiliare chiedeva la caparra al cliente prima di incontrarsi, la vittima versava i soldi (in genere poche centinaia di euro) su uno dei conti del truffatore che spariva appena l’operazione era conclusa.

Le truffe sono durate due anni, ma ora Richar de noantri è in prigione, e non ci troverà nessuna Pretty Woman.

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