«Foto spinte e chat hot con gli sconosciuti»: il rapporto choc su adolescenti e web

01/02/2016 di Redazione

Un mondo sempre più connesso, amicizie sconosciute e una privacy che non esiste più. Queste sono solo alcune delle storie raccontate al Senato durante la presentazione dei dati al “Convegno Nazionale Adolescenti Dis-connessi”, raccolti dall’Osservatorio sulle tendenze e comportamenti degli adolescenti. Oggi il Messaggero riporta quanto è emerso durante il convegno sul comportamento dei giovani in rete. Dettagli che spesso raccontano un modo di vivere sui social e sul web che non immagineremmo (e nemmeno i genitori immaginano)

Su un campione di 8.000 ragazzi di cui 1500 romani. «Troppi adolescenti fanno ”sesso online” attraverso l’invio di video o foto nelle chat o sui social. Lo fanno per esibizionismo o per vendicarsi dell’ex – dice la dottoressa Maura Manca, Presidente dell’Osservatorio e Direttore della rivista AdoleScienza – Il 25% dei ragazzi intervistati ha partecipato a una moda a catena, tipo i social drinking e il 5% ha subito episodi di cyberbullismo ».

I dati sono chiari

ll 98% dei teenagers possiede uno smartphone che è, a tutti gli effetti, una protesi della propria identità. Il 18% di questi incauti ragazzi dichiara infatti di essere stato adescato in rete da un adulto. «Si tratta di un crimine orrendo – avverte l’avvocato Giannettore Gassani, presidente dell’AMI, associazione matrimonialisti italiani – sottovalutato dal nostro codice penale che punisce l’adescamento di minori di 16 anni con la stessa pena prevista per la truffa». Le giornate dei nativi digitali sono scandite da continui “selfie”, fino a 60 al giorno e il 7% ha fatto autoscatti pericolosi mettendo a rischio la propria vita soltanto per aggiudicarsi qualche “like” in più.[..] Se infatti solo il 20% degli adolescenti dice di avere una relazione stabile, il 50 per cento ammette di aver conosciuto la sua metà online. Una “Generazione X “ super connessa ma insicura e distante dagli affetti reali, spesso depressa e condizionata dalle tendenze. Grandi assenti, i genitori: il 94 per cento degli adulti non controlla le attività online dei figli.

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