Smartworking o lavoro agile, le novità per chi viene impiegato da casa

29/01/2016 di Redazione

Il disegno di legge sul lavoro autonomo approvato ieri dal governo introduce delle tutele per lo smartworking, o «lavoro agile», una modalità flessibile (rispetto ai luoghi e ai tempi di attività) di eseguire il lavoro subordinato. Un classico esempio di attività caratterizzata da flessibilità di sede e orari è quella svolta in parte da casa, o da remoto, con smartphone o computer. Il provvedimento prevede trattamento economico identico tra chi lavora in azienda e chi no.

 

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SMARTWORKING O LAVORO AGILE, STESSO TRATTAMENTO TRA CHI OPERA IN AZIENDA E CHI NO

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti ha sottolineato che non c’è introduzione di alcun nuovo contratto. Il ddl stabilisce che ilavoratore potrà prestare la propria opera, in parte lontano dai locali aziendali. Chi accetterà di operare in questo modo, non potrà però essere penalizzato nello stipendio: avrà gli stessi diritti e gli stessi orari degli altri lavoratori. Le novità previste per lo smartworking sono prevalentemente tre. Spiega oggi Il Corriere della Sera:

È previsto che:
1) il lavoratore che presta l’attività di lavoro subordinato in modalità agile ha diritto di ricevere un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato ai lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all’interno dell’azienda.
2) Gli incentivi di carattere fiscale e contributivo eventualmente riconosciuti in relazione agli incrementi di produttività ed efficienza del lavoro subordinato, siano applicati anche quando l’attività lavorativa sia prestata in modalità di lavoro agile.
3) Il datore di lavoro garantisce al lavoratore che svolge la prestazione in modalità smartworking il rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza.

SMARTWORKING O LAVORO AGILE, PERCHÈ CONVIENE

Quella dello smartworking è una soluzione oggi già adottata da grandi aziende, come le telefoniche Vodafone o Enel, ma non ancora regolamentata. Secondo alcune ricerche chi lavora fuori della sede aziendale sarebbe mediamente più produttivo degli altri dipendenti che restano in ufficio, si assenterebbe meno e, oltretutto, risulterebbe più soddisfatto. Lo smartworking viene considerata anche una soluzione efficace per ridurre le possibilità che i collaboratori abbandonino l’azienda. Secondo alcune stime, il ricorso al lavoro agile potrebbe valere decine di miliardi in più di produttività e in meno di costi fissi.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: EPA / Business Wire)

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