Beppe Grillo torna a teatro: «Ho voglia di riconquistare la mia libertà»

24/01/2016 di Redazione

Beppe Grillo lascia che il Movimento 5 Stelle vada per la sua strada. Come una mamma premurosa, si rende conto che la sua creatura è perfettamente in grado di camminare da sola e che può tornare a fare quello che gli è più congeniale: il comico. «Non mi sto allontanando – chiarisce Grillo – diciamo che faccio un passo di fianco. Ma sono sereno perché ho voglia di riconquistare la mia libertà». Quindi torna a teatro, mettendo in scena “Grillo vs Grillo” (quattro date al Linear Ciak di Milano, con partenza il 2 febbraio, e poi repliche dal 16 al Brancaccio di Roma). Non un semplice spettacolo ma una sorta di terapia. «Avevo anche ipotizzato di andare io da un analista, ma avrei dovuto pagare un estraneo. Invece ho pensato che era meglio far venire migliaia di estranei da me facendo pagare loro qualcosa. Mi è sembrata la soluzione più semplice». Pubblicizza il tutto con una lunga intervista al Corriere della Sera, di cui riportiamo qualche estratto.

Il repertorio è quello ben collaudato:

«Ci saranno dei robot in scena, degli oggetti su cui proietterò dei filmati, e inoltre ci sarà il mio ologramma che finirà per rappresentare quella schizofrenia di cui sono rimaste vittime le persone. E poi riproporrò le cose che facevo un tempo sul palco: suonerò la chitarra, come all’inizio della mia carriera, e ci saranno momenti di cabaret. In sostanza racconterò in breve la mia storia che poi mi ha condotto alle grandi svolte».

Il senso dello spettacolo è quello di percorrere la sua carriera tappa dopo tappa, «Ovviamente non mancheranno le mie “visioni” sul futuro e i mezzi per come raggiungerlo». Che, tradotto, sarebbe la linea programmatica del Movimento 5 Stelle.

«Qui non funziona più nulla: il lavoro, il reddito, la finanza, l’energia… Siamo costretti ad immaginarci un altro mondo e nel corso della serata io proporrò delle idee. Ma attenzione: io non posso essere la visione del Movimento. Bisogna che persone per bene, che sono libere mentalmente, abbraccino e si rendano partecipi di un pensiero comune che potrebbe essere quello del Movimento 5 Stelle sull’energia o in generale su come vogliamo che sia la vita dei nostri figli, dei nostri nipoti. Se non hai questa visione, di questa politica rimane poca cosa»

“Non sono capace di fare interviste come si conviene ad un leader” racconta Grillo con una modestia quasi inedita. Meglio il comico quindi, per raccontare agli spettatori, con pungente ironia, la politica dei 5 Stelle. Ma che cosa significa fare politica?

«Impedire che si facciano schifezze piuttosto che fare cose meravigliose. La verità è che la politica bisognerebbe analizzarla come una malattia mentale perché si basa sul niente. Anche i voti ai candidati si fondano sulla popolarità, sulla gestualità, sulla simpatia. È una rappresentazione del nulla. Il nulla che riempie il vuoto».

(Photocredit copertina: MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

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