Lavoro, la crisi ha colpito più gli stranieri che i lavoratori italiani

28/12/2015 di Redazione

Sono arrivati in Italia per trovare maggiori fortune, ma la crisi li ha colpiti più degli italiani. Altro che la propaganda sugli “immigrati che rubano il lavoro“, già smentita dai rapporti ministeriali. Ora sono i nuovi dati dell’Istat su “L’integrazione degli stranieri e dei naturalizzati nel mercato del lavoro” a confermare come i lavoratori arrivati in Italia dall’estero siano stati tra le “vittime” travolte dalla crisi, con il tasso di disoccupazione raddoppiato.

TASSO DI DISOCCUPAZIONE DEGLI STRANIERI IN ITALIA QUASI RADDOPPIATO

Spiega l’Istat: «Dal 2008 al 2014 il tasso di occupazione degli stranieri ha subìto una contrazione di 6,3 punti, molto più accentuata rispetto a quella dei naturalizzati e degli italiani dalla nascita (-3,0 e -3,3 punti, rispettivamente). Al contempo, il tasso di disoccupazione degli stranieri è quasi raddoppiato rispetto a sei anni prima (+7,1 punti rispetto a +5,2 per gli italiani dalla nascita)». Ma non solo. La “fotografia” scattata dall’Istat è impietosa:

Il 57% degli stranieri arrivano in Italia per lavorare, ma in quasi un terzo dei casi (29,9%) ritengono di svolgere un lavoro poco qualificato rispetto al titolo di studio conseguito e alle competenze professionali acquisite, percentuale che scende al 23,6% tra i naturalizzati (stranieri che hanno acquisito la cittadinanza) e all’11,5% tra gli italiani.

Gli stranieri in Italia rappresentano oggi l’8,6% della popolazione residente tra 15 e 74 anni, mentre i naturalizzati italiani l’1,3%. Se in 57 casi su 100 sono arrivati nel nostro Paese in cerca di lavoro, in altri casi influiscono ragioni legate ad aspetti familiari (39%).

In merito alla soddisfazione del lavoro svolto, chi vive uno stato di maggiore “alienazione” o frustrazione lavorativa sono le donne. In base ai dati Istati, 4 su 10 spiegano di percepire di svolgere un lavoro poco adatto al proprio titolo di studio, così come alle competenze maturate. In particolare, in ordine, le più insoddisfatte sono le comunità polacca (46,1%), ucraina (45,3%), filippina (41,5%), moldava (36,1%) e peruviana (35%).

L’Istat ha anche spiegato quali sono i maggiori ostacoli per gli stranieri che cercano lavorano in Italia:

Non essere italiano dalla nascita rappresenta un ostacolo per trovare un lavoro, o un lavoro adeguato, per il 36,2% degli stranieri e il 22% dei naturalizzati. La scarsa conoscenza della lingua italiana (33,8%), il mancato riconoscimento del titolo di studio conseguito all’estero (22,3%) e i motivi socio-culturali (21,1%) sono i tre ostacoli maggiormente indicati dal campione intervistato.

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