Donald Trump, il dilemma repubblicano

Donald Trump

è la figura dominante dell’inizio della lunga stagione presidenziale di Usa 2016. Il miliardario e stella della TV pone i Repubblicani di fronte a un dilemma, ovvero se contrastare questo fenomeno fino a pregiudicare probabilmente ogni chance di vittoria tra un anno, oppure cavalcare il sentimento anti establishment che questa candidatura ha saputo intercettare

DONALD TRUMP REPUBBLICANI

– Paul Ryan, lo Speaker, o presidente in italiano, della Camera dei Rappresentanti ha spiegato in due frasi il dilemma rappresentato da Donald Trump per i Repubblicani. Ryan, candidato vicepresidente con Mitt Romney , ha rimarcato come il divieto di immigrazione dei musulmani sia in contraddizione coi valori del Gop. Alla domanda successiva, ovvero se voterà il candidato vincitore delle primarie repubblicani, Paul Ryan ha laconicamente ribadito che voterà per chi conquisterà la nomination del suo partito. Due posizioni apparentemente inconciliabili tra di loro, visto che difficilmente si può sostenere chi propone valori opposti a quelli di una formazione politica, rese ancora più stridenti dalla prospettiva di una brokered convention. Con questo termine si indica l’assise congressuale senza la maggioranza assoluta dei delegati per un candidato. Al momento un’ipotesi solo teorica, ma resa più concreta dal duello tra Donald Trump e i vertici del partito. Il miliardario ha le risorse per finanziare una lunga campagna elettorale, e al momento i sondaggi rilevano un consenso ancora molto elevato, in crescita anche dopo le ultime proposte anti terrorismo. Lo stesso discorso vale per l’establishment Gop, che potrebbe finanziare un al momento teorico anti Trump anche solo per impedire che l’attuale frontrunner conquisti la maggioranza dei delegati.

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DONALD TRUMP GOP

– I due candidati che sembrano meglio posizionati per il ruolo di anti Trump sono Marco Rubio e Ted Cruz. Senatori di due grandi Stati come Florida e Texas, con origini ispaniche, un profilo utile per recuperare consensi nelle minoranze etniche dominate da Obame nelle ultime presidenziali, e con posizioni nettamente conservatrici. Il candidato dell’establishment avrebbe dovuto essere l’ex governatore della Florida Jeb Bush, ma la sua corsa è stata travolta da Trump. Rubio e Cruz hanno sfidato l’establishment del loro partito statale per conquistare il seggio senatoriale, e questa caratteristica comune potrebbe aiutarli nell’intercettare lo spirito di rivolta e la diffusa inquietudine che si percepisce nella base repubblicana. Anche questo indica un grosso dilemma per i Repubblicani in vista delle elezioni federali 20116. Un memo di strategia per i candidati alle prossime consultazioni per Camera e Senato rimarca come Donald Trump abbia sfondato nell’opinione pubblica perché ritenuto onesto e credibile, dopo anni di promesse non mantenute da parte di Washington, Dc. Il consiglio in questo paper suggerisce di comprendere il messaggio populista di Donald Trump, e cavalcarlo.

Photo credit: Justin Sullivan/Getty Images

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