Giubileo, i finti poliziotti che derubavano i pellegrini

La banda dei tre romeni travestiti da poliziotti che cercavano di derubare i pellegrini arrivati a Roma per il Giubileo della Misericordia non è sopravvissuta all’aumento dei controlli per l’Anno Santo proclamato da Papa Francesco: sgominata facilmente l’associazione di tre cittadini della Romania che volevano approfittarsi dell’emergenza sicurezza per raggranellare qualche soldo. Roma, pur non essendo invasa dai 100mila pellegrini che erano attesi per le celebrazioni, ha saputo reggere l’urto dell’afflusso di credenti fin dalla primissima mattina.

GIUBILEO, I FINTI POLIZIOTTI CHE DERUBANO I PELLEGRINI CATTURATI DALLA POLIZIA

Della banda dei finti poliziotti parla il Messaggero nella cronaca di Roma di stamani.

Si tratta di tre romeni di 33, 44 e 57 anni che sono stati arrestati con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso. Si erano posizionati davanti alla fermata della metro di piazza Vittorio, inscenando dei controlli tra i fedeli diretti a San Pietro per l’apertura della Porta Santa. Mostrando un finto portatessere, senza alcun distintivo, ma con un semplice cartoncino con la scritta “police”, costringevano i turisti ad aprire borse e portafogli. Nella loro rete sono finiti due cittadini indiani: un uomo e una donna di fede cristiana, che alla vista del finto tesserino, si sono intimoriti, senza prestare troppa attenzione ai tre. Una volta mostrato il contenuto delle loro borse, i finti poliziotti sono stati bloccati, prima ancora che riuscissero ad impossessarsi del contenuto, da una pattuglia dei carabinieri della stazione di Piazza Dante, diretti dal maggiore Aniello Schettino, della compagnia Roma Centro. La scena dei finti controlli, infatti, non è sfuggita ai militari che stavano effettuando dei controlli in quella zona. Un fenomeno non nuovo alle forze dell’ordine, quello dei finti poliziotti. In quell’area ogni mese finiscono in manette almeno 5 o 6 stranieri che si fingono agenti. A far scattare le manette ai loro polsi sono stati sempre i carabinieri della compagnia Roma Centro. Si tratta nella maggior parte dei casi di cittadini bulgari e soprattutto iraniani.

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Qualche utile consiglio per sfuggire alla rodata tradizione dei borseggiatori romani.

La tecnica è sempre la stessa. Agiscono solitamente in tre, mostrando dei finti tesserini, contraffatti senza alcuna cura dei dettagli, ma stampando semplicemente la scritta “polizia” su un cartoncino. Nella loro rete finiscono soprattutto turisti che soggiornano negli alberghi della stazione Termini e a Porta Pia. In alcuni casi in passato li hanno persino convinti a salire nelle loro camere d’hotel, con la scusa di effettuare controlli che poi finivano con il furto dei loro gioielli, dei Rolex e del denaro. Alcuni di loro sono recidivi. Vecchie conoscenze dei carabinieri già arrestati per lo stesso reato. Nel caso di ieri si tratta di tre romeni senza fissa dimora, con precedenti per furto. L’attenzione resta alta soprattutto in questo periodo. Il piano sicurezza entrato in vigore nella Capitale con la presenza di oltre 2500 uomini delle forze armate e migliaia di telecamere installate in tutta la città, di cui 2 mila sono puntate solo su San Pietro, sta rendendo la vita difficile ai delinquenti. Gli standard di sicurezza della città sono stati elevati anche nelle periferie e il piano operativo di prevenzione generale predisposto dal questore Nicolò D’Angelo, sta già mostrando i suoi frutti.

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