Arriva il registro dei passeggeri: ecco come cambia prendere un aereo

Gli Stati membri dell’Unione Europea si sono accordati per l’istituzione di un registro dei dati dei passeggeri aerei (Pnr) nel continente. «Abbiamo appena concluso un accordo sulla direttiva Pnr», ha annunciato oggi il ministro dell’Interno Angelino Alfano, durante una pausa dei lavori del Consiglio Affari Interni a Bruxelles, specificando che i dati saranno «in chiaro» per sei mesi e «resteranno accessibili» anche se criptati per i quattro anni mezzo successivi.

 

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REGISTRO PASSEGGERI, LE COMPAGNIE CONSERVERANNO I DATI –

«Abbiamo appena votato l’accordo per un Pnr che da tanti anni si aspettava, e mi verrebbe da dire finalmente è arrivato», è stata la dichiarazione di Alfano. L’accordo raggiunto dai ventotto ministri dell’Interno – ha spiegato Alfano – prevede «l’obbligo per le compagnie aree di conservare dati anagrafici e altre informazioni importanti» di tutti i passeggeri, con gli stessi dati che saranno accessibili alle polizie «non criptati per sei mesi», mentre «per i successivi quattro anni e mezzo non saranno più in chiaro ma richiederanno una procedura d’accesso più complessa». In base all’accordo – ha spiegato ancora il ministro dell’Interno italiano – gli Stati membri, in attesa che l’accordo entri in vigore a livello europeo, «per i voli interni» dell’Ue possono stipulare accordi inter-governativi di cooperazione di scambio dati dei passeggeri aerei.

REGISTRO PASSEGGERI, MISURA ANTI-TERRORISMO –

L’accordo si concluderà definitivamente il 15 dicembre. La registrazione dei dati dei passeggeri nell’aviazione civile è considerata di grande importanza per il controllo e la prevenzione e le indagini nell’ambito del contrasto al terrorismo. Secondo Alfano, «questo è un caso concreto di come l’Europa si sta attrezzando per controllare meglio gli accessi in Europa e lo spostamento dei cittadini» dall’Europa e per l’Europa. Il titolare del Viminale ha spiegato inoltre che quello sul Pnr è un accordo raggiunto «tra governi europei».

Il consiglio Ue degli Affari Interni ha anche sancito un rafforzamento della collaborazione tra la polizia dei vari paesi. I ministri degli Interni europei – ha spiegato Alfano – hanno «prodotto un rafforzamento di Europol, con una collaborazione più forte tra la polizia europea e le agenzie, a cominciare da Frontex». Alfano ha affermato che «si sta avanzando su tutti i settori» ma «è chiaro che di fronte alla sfida terroristica, non ci si può accontentare» e «bisogna spingere sempre di più sulla cooperazione di polizia, giudiziaria e tra le intelligence europee» con un «modello italiano da esportare in Europa».

(Foto di copertina: PATRIK STOLLARZ / AFP / Getty Images)

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