Meriem Rehaily: la jihadista padovana «plagiata al telefono»

Meriem Rehaily aveva una vita tranquilla e normale, nelle campagne di Azergrande in provincia di Padova, dove viveva da anni con la sua famiglia. E’ scomparsa da qualche tempo, finita forse in Siria a fare “logistica” per l’Isis. E ha solo 19 anni.

MERIEM REHAILY, IL PADRE DISPERATO

Non si da pace suo padre, secondo il quale la ragazzina sarebbe stata plagiata al telefono, oggetto da cui ultimamente non si staccava mai. Lo ha detto a Piazzapulita

«Si comportava in modo strano da due o tre mesi. Si chiudeva in camera, diceva che doveva studiare. Ma stava sempre con il telefono in mano» […] «Ma che sia finita nell’Is è incredibile. Non è la sua strada, nella nostra famiglia non si è neppure mai parlato di Is o di Siria. I miei figli sono nati e cresciuti qui, hanno una cultura italiana, parlano solo l’italiano. Siamo musulmani ma rispettiamo tutte le religioni e le regole di questo paese. E comunque bombardare e uccidere è terrorismo, non posso credere che sia finita lì».

E ancora

«Come mia figlia ci sono tanti altri giovani che sono andati lì. È un problema. Li contattano sul telefono, lei stava sempre con l’iPhone in mano, è stata plagiata. Come potevo controllarla? Come potevo guardare il suo telefono? C’è il rischio che tanti altri ragazzi siano arruolati così, è difficile controllare tutto, ma bisogna farlo. Cosa fa mia figlia adesso? Non posso saperlo, quello che fanno loro è terrorismo». Infine un appello rivolto alla ragazza: «Ci manchi, torna. I tuoi fratellini hanno bisogno di te. Torna e sistemiamo tutto»

 

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